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di Nicola Bossi "Sono innocente...sono innocente": con queste parole l'imam di Ponte Felcino,Mustapha el Korthi, accusato di essere il capo di una cellula terroristica di Al Qaida, si è rivolto ai fotografi che lo aspettavano in Procura per l'udienza preliminare con il Gip che dovrà decidere se rinviarlo a giudizio per i gravissimi reati contestegli dal Pm su incidazione dei Carabinieri che hanno svolto nell'estate 2007 le indagini e gli arresti (4 islamici, di cui uno latitante) L'Imam di Ponte Felcino, secondo gli investigatori, aveva addirittura materiali chimici e pirici in grado di poter essere utilizzati come armi per attentati. Materiali che bastava miscelare con cura per farli diventare esplosivi. Inquietante il ritrovamento nei locali della moschea - senza autorizzazione - delle mappe complete degli acquedotti dell'Umbria. Nella piccola Moschea, dalle intercettazioni, si insegnava ad odiare l'occidente e i crociati cristiani. All'insegnamento venivano avviati anche i bambini a cui si spiegava come picchiare un bambino cristiano e quando smettere se non si voleva uccidere - "basta calci quando è a terra e gli esce il sangue dalla bocca" -. L'Imam si è sempre proclamato innocente: ma non ha saputo giustificare certi insegnamenti e soprattutto il possesso di quei materiali chimici. Mustapha el Korthi era diventato un personaggio influente del comune di Perugia, tanto da vivere senza lavorare: la comunità nord-africana si era affidata a lui per fronteggiare quella araba (ricca e da sempre integrata in citta) guidata dall'Imam Abdel Kader. MIustapha aveva svolto un ruolo di consulente anche per la circoscrizione comunale dove viveva: quella di Ponte Felcino. Condividi