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PERUGIA - ''I toni irrispettosi verso l'Istituzione che rappresento, da lei usati nella sua lettera, non meriterebbero alcuna risposta. Ma le gravi affermazioni in essa contenute - queste si' diffamatorie - rivolte alla mia persona, ed alla Regione Umbria, impongono questa mia replica'': e' quanto risponde la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, all'industriale Angelo Mastrolia, in merito alla vicenda della vendita dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro. Nei giorni scorsi l'amministrazione regionale aveva diffuso una nota doi solidarieta' ai lavoratori della Buitoni Nestle' di Sansepolcro, nella quale si affermava, fra l'altro, che ''la Regione Umbria segue con apprensione e preoccupazione la delicata situazione dello stabilimento Tmt-Nestle' di Eboli, laddove l'imprenditore Mastrolia condiziona il mantenimento dello stabilimento all'acquisizione di altre realta' produttive e di un importante marchio di rilevanza nazionale ed internazionale''. A questo comunicato e' seguita una lettera dello stesso Mastrolia, nella quale l'imprenditore - si e' appreso - minaccerebbe di querelare la stessa presidente Lorenzetti e l'amministrazione regionale. La lettera della presidente così prosegue: “Vorrei innanzitutto chiarirle che le Istituzioni non si occupano della tutela di interessi particolari, bensì di quello generale e, quindi, sono per questo costantemente impegnate nel favorire tutte le condizioni che producano sviluppo e occupazione per le comunità amministrate, e di conseguenza nel sostenere una imprenditoria seria, capace, con i propri piani industriali, di raggiungere tali obiettivi. Ciò rappresenta per una Istituzione un obbligo morale ed un preciso impegno politico, non già un voler favorire questo o quell’imprenditore. Un impegno cui io personalmente intendo mantenere fede, con fermezza e rigore. Non ho quindi inteso, né intendo favorire nessuno, contrariamente a quanto da lei sostenuto nella sua lettera. Ho fatto semplicemente ciò che ho ritenuto essere mio dovere, nel momento in cui Nestlé ha manifestato la volontà di cedere lo stabilimento di Sansepolcro. Ho dapprima invitato l’imprenditoria umbra a cogliere questa opportunità. Successivamente ho preso atto dell’interesse manifestato dall’industriale umbro Angelo Colussi a partecipare, tramite Mediobanca, alla procedura avviata da Nestlé. Inoltre, contenuto e toni usati nella sua lettera denotano una concezione dei rapporti con le Istituzioni che in questa Regione non sono usi: ognuno faccia il suo mestiere. Dunque, io non mi sognerei mai di suggerire a lei, o a chicchessia, come fare l’imprenditore. Così come lei non può permettersi di suggerire a me come “esercitare il ruolo istituzionale con maggiore responsabilità”. Del mio operato politico ed istituzionali i soli “giudici” sono i cittadini umbri e mi sembra di poter dire che i risultati ottenuti nelle ultime due elezioni regionali mi abbiano fin qui dato ragione, consapevole del fatto che tale fiducia non è un dato acquisito per sempre, ma va conquistata costantemente, soprattutto operando in difesa dello sviluppo e dell’occupazione. Peraltro nella sua lettera lei cita, inopportunamente, dati e questioni che io non conosco e che non so se siano addirittura coperte da riservatezza. Il comunicato stampa cui lei fa riferimento è stato diramato a sostegno delle iniziative di lotta dei lavoratori dello Stabilimento di Sansepolcro - fra i quali ci sono molti cittadini umbri - e delle loro rappresentanze sindacali. Probabilmente in lei non è chiaro il concetto della prerogativa istituzionale di sostenere le legittime istanze dei lavoratori e delle comunità, soprattutto in momenti in cui è in gioco il destino occupazionale di centinaia di lavoratori come nel caso in questione, tant’è che lo confonde con una supposta volontà diffamatoria mia personale e dell’Istituzione da me rappresentata: non le sfuggirà che in Umbria il Gruppo Nestlè ha un importante insediamento a Perugia. Infatti, la RSU, oltre ad esprimere la sua vicinanza ai lavoratori di Eboli, alla quale ci siamo associati, ha evidenziato la preoccupazione, da me condivisa, riguardo alla possibilità di trovarsi, fra qualche tempo, nella stessa condizione dei loro colleghi ed ha chiesto a Nestlè di orientarsi, nella cessione dello Stabilimento di Sansepolcro, verso interlocutori seri in grado di costruire sviluppo per il territorio e occupazione per i lavoratori. Una richiesta legittima che non può che essere condivisa dalle Istituzioni. Il comunicato stampa dunque mirava essenzialmente a rispondere alla richiesta di solidarietà avanzata dalla RSU dello Stabilimento alle Istituzioni. Vorrei inoltre sottolineare che la Regione Umbria ha un patrimonio di civiltà anche caratterizzato da rapporti di correttezza, nel reciproco rispetto e autonomia, tra imprese, organizzazioni sindacali ed istituzioni. Un patrimonio mai venuto meno, anche in situazioni di grave tensione nelle quali, tale limite, non si è mai oltrepassato. Perciò non vi è in questo stile e modo di operare alcuna possibilità di diffamazione. Quanto alle sue gravi insinuazioni dirette alla mia persona, ed al mio supposto interesse di favorire questo o quello - laddove fa riferimento al “suo” (mio) “…chiaro intendimento…”di “…favorire per la programmata dismissione da parte di Nestlè dello stabilimento di Sansepolcro il gruppo Umbro Colussi”, “…a un suo” (mio) “supporto ad un conterraneo…” e “…apparire direttamente interessata ad una operazione speculativa…” – sono io a riservarmi una più attenta valutazione di quanto scritto, al fine di assumere eventuali iniziative giudiziarie nei suoi confronti in tutte le sedi che riterrò opportune, a tutela della mia onorabilità”. Condividi