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PERUGIA - Passa in Consiglio la legge che sulla base della esperienza positiva della ricostruzione rende obbligatorio il certificato di regolarità contabile, il Durc, sia per il settore pubblico che per quello privato ed introduce un nuovo parametro, la “congruità della incidenza della manodopera”, la cui certificazione per ogni cantiere ultimato è affidata ai tecnici della Cassa edile. A favore dei nove articoli che di fatto integrano la normativa edilizia del 2004 (legge regionale numero 1) hanno votato 16 consiglieri della maggioranza presenti in aula, contro si sono espressi i 6 della minoranza. La legge, considerata dall’assessore Lamberto Bottini “non risolutiva dei problemi, ma strumento aggiuntivo per conseguire quel segno di civiltà che deve rappresentare la sicurezza nei cantieri”, è stata invece criticata dalle opposizioni per la sua presunta incostituzionalità. Tutta l’opposizione l’ha comunque giudicata, “utile a contrastare il lavoro nero, ma non a ridurre le morti sul lavoro”. Prima del voto finale l’aula ha approvato due emendamenti al testo presentati dalla Giunta che affidano temporaneamente all’esecutivo la certificazione degli congruità della manodopera in attesa di quella della Cassa edile ed istituiscono entro un mese il previsto “giornale dei lavori” che dovrà compilare il responsabile di ogni cantiere. L’aula ha respinto, a maggioranza, la richiesta di rinviare in II Commissione il provvedimento, “per ulteriori approfondimenti” fatta, per conto della minoranza, dal relatore Alfredo De Sio. Illustrando i contenuti e l’iter del disegno di legge, il relatore di maggioranza Giancarlo Cintioli ne ha ricordato le origini, sia nel Protocollo di intesa sottoscritto nel febbraio 2007 tra Regione Umbria, Inps, Inail e Casse edili di Perugia e Terni, che valutava positivamente l’esperienza complessiva del Durc nella ricostruzione post sismica; sia nell’ordine del giorno sulle morti nei cantieri votato dal Consiglio regionale nel luglio 2006 che indicava proprio la necessità di modificare la legge sulla attività edilizia. Aspetti innovativi del provvedimento, per Cintioli, sono: l’estensione dell’obbligo del Durc ai cantieri privati e l’introduzione della certificazione della “congruità della incidenza della manodopera”, non ancora previsto nella normativa nazionale. Un atto importante che dimostra come l’Umbria sia da sempre sensibile ai temi della sicurezza, un argomento decisivo per la stessa convivenza civile e che fa seguito alla recente istituzione in quest’aula del Fondo regionale per le vittime sul lavoro che questa legge, opportunamente, integra con ulteriori 10 mila euro”. Combattere il lavoro nero con controlli più pressanti sui cantieri e con sanzioni certe è un compito che deve integrare questo disegno di legge, ha aggiunto Cintioli, osservando che non mancano leggi importanti a livello nazionale per farlo, come la 626 o il nuovo testo unico sulla sicurezza nel lavoro, il Decreto 81, che entrerà in vigore fra due giorni e che, si è augurato il relatore, “il governo Berlusconi dovrà fa applicare rigorosamente se finalmente si vuol combattere nel Paese la drammatica piaga dei morti sui cantieri ”. Cintioli ha ricordato in ultimo come, a favore della legge, si è espresso il Comitato legislativo e questo fa sì che si possa dichiarare la procedura di urgenza. Ha poi ricordato l’ampio consenso e l’attesa che si sono create intorno alle modifiche alla legge 1 del 2004 ed i pareri positivi espressi da molti soggetti, a cominciare dagli ordini professionali intervenuti nella audizione del 15 febbraio. Al momento del voto in II Commissione consiliare, ha concluso Cintioli, il testo finale è passato a maggioranza con l’astensione delle opposizioni. Intervenendo per il gruppo di Rifondazione Comunista, Pavilio Lupini ha rivendicato “con orgoglio una scelta che a suo tempo venne definita strumentale e difficilmente applicabile” “E’ bene ricordare – ha aggiunto - che la legge riguarda anche la emersione dal lavoro sommerso. Oggi anche la minoranza sembra aver cambiato toni. Già altre regioni come la Toscana prevede la responsabilizzazione del committente. Nel caso nostro sono molti i soggetti coinvolti. Dobbiamo ricordarci della drammaticità del problema morti sul lavoro nell’attuale contesto di globalizzazione dei mercati nel quale il lavoro è considerato solo un costo. E’ dunque necessario ripartire dalla dignità del lavoro; tenendo conto anche della scarsa formazione professionale, spesso causata dal cambiamento repentino del lavoro, effetto di contratti precari. Ricordiamoci che tanti incidenti avvengono per stanchezza nelle ore di straordinario, e non basta certo detassarlo. Il mondo degli stranieri subisce più di altri questi problemi. E’ importante aver disciplinato in primo luogo i cantieri di lavoro, dove maggiori sono gli incidenti ed aver dato un ruolo decisivo al direttore dei cantieri. Non è condivisibile concepire, come propone De Sio, di disciplinare in modo meno calzante la piccola impresa”. I CONTENUTI DELLA LEGGE La nuova legge prevede il rilascio di due tipologie di Documento unico di regolarità contributiva (Durc). La prima attesta la regolarità dei versamenti dei contributi a Inps, Inail e Cassa edile; la seconda certifica la “congruità dell’incidenza della manodopera” nel singolo cantiere, in pratica il rapporto tra l’entità del manufatto realizzato e la quantità di ore necessarie a realizzarlo. Il calcolo di questo parametro è affidato alla Cassa edile. L’obbligo per la duplice certificazione scatta per i cantieri pubblici e privati che avranno realizzato lavori superiori a 50.000 euro e comunque superfici utili coperte di almeno i 100 metri quadrati. Nuovi compiti sono previsti per il direttore dei lavori. Dovrà annotare, sul giornale dei lavori, le visite fatte in cantiere comunicando tempestivamente le eventuali irregolarità a: committente, enti previdenziali, assicurativi ed infortunistici, alla Cassa edile e al coordinatore per la sicurezza. Spetta invece, ai singoli privati e alla Pubblica amministrazione, nella veste di committenti dei cantieri, acquisire il Durc dall’impresa esecutrice dei lavori, prima di procedere al pagamento finale, provvedendo loro stessi a regolarizzare direttamente, su segnalazione della Cassa edile, gli enti previdenziali rimasti creditori con l’impresa, pena il mancato rilascio del certificato di agibilità sull’immobile realizzato. Per aumentare la sicurezza nei cantieri la legge prevede azioni di prevenzione e tutela della salute con specifiche campagne di informazione e comunicazione rivolte a tecnici, imprese e maestranze. In caso di irregolarità contributiva accertata, l’Amministrazione regionale applicherà all’impresa inadempiente una sanzione amministrativa e pecuniaria da 2 mila a 10 mila euro. Le imprese non in regola con il Durc, alle quali verrà comunque concesso un periodo per la regolarizzazione, verranno inserite, dalla stessa Regione, in un apposito elenco regionale pubblicato ogni sei mesi sul Bollettino ufficiale, decretandone così la esclusione, per due anni, da appalti e subappalti per l’affidamento di lavori pubblici e privati e la esclusione da agevolazioni e finanziamenti pubblici. La legge, per il 2008, viene finanziata con 40 mila, da assegnare alle Casse edili di Perugia e Terni per consentirgli l’avvio delle verifiche di congruità dell’incidenza della manodopera. Condividi