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PERUGIA - Per il sindacato e' ''un fatto di straordinaria importanza'' l'estensione ai lavori privati del Durc, il documento unico di regolarita' contributiva sul quale si e' basata l'opera di ricostruzione in Umbria dopo il terremoto: lo affermano Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil alla vigilia del voto in consiglio regionale sulle modifiche alla normativa in questione, entrata in vigore nel 2004. Stamani in una conferenza stampa gli stessi sindacati hanno ribadito di ''considerare da sempre il Durc come una garanzia di trasparenza, legalita' e sicurezza ed un baluardo contro il lavoro nero, visto che impone all'impresa di dimostrare la congruita' dei contributi versati rispetto alla dimensione del cantierein cui sta operando e quindi al numero di dipendenti assunti''. Nonostante cio', i sindacati restano cauti: secondo loro, infatti, ''le modifiche che domani saranno discusse in consiglio regionale dovevano gia' essere legge dalla scorsa legislatura, quando una spaccatura della maggioranza pregiudico' il buon esito del voto. E' per questo che domattina una delegazione sindacale sara' presente a Palazzo Cesaroni per 'vigilare' sul buon esito della discussione''. Secondo i segretari deisindacati edili dell'Umbria (Massimiliano Presciutti e Luigi Mengaroni per la Fillea-Cgil, Osvaldo Cecconi per la Filca-Cisl e Franco Righetti per la Feneal-Uil) il provvedimento di modifica dovra' ''introdurre novita' importanti, sulle quali insistiamo da tempo e che sono state frutto di un lungo periodo di concertazione con imprese ed istituzioni''. Elemento centrale del provvedimento di modifica della legge regionale e' appunto l'estensione del Durc ai lavori privati, a partire da quellinelle abitazioni. Se il provvedimento diventera' legge, le ditte impegnate in questo tipo di lavori dovranno presentare il Durc e quindi dimostrare di essere in regola con i contributi, pena la mancata concessione dell'abitabilita' della struttura stessa. Inoltre, il testo di modifica prevede una serie di sanzioni per le imprese non in regola, come ad esempio il trasferimento delle somme originariamente dovute all'azienda agli enti previdenziali e alla Cassa edile. ''Si tratta di norme esanzioni che rappresenteranno esclusivamente un vantaggio per la imprese corrette e regolari'', insistono i sindacati, i quali ''sperano che gli ultimi ambigui segnali mandati dall'Ance non preludano a qualche cambiamento dell'ultim'ora''. Condividi