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PERUGIA - Facevano giungere a Perugia dal Brasile soprattutto trans, ma anche giovani donne, in base alla richiesta sulle strade del capoluogo umbro i sei brasiliani, tre uomini e tre donne, arrestati oggi dalla squadra mobile perugina. Dall'indagine della polizia e' tra l'altro emerso che la presunta organizzazione si avvaleva di squadre di picchiatori per convincere a pagare quanto pattuito gli sfruttati. Centinaia - secondo la polizia - i transessuali e le donne, con eta' da 16 a 30 anni, coinvolti nel giro. Venivano contattati direttamente in Brasile attraverso parenti di alcuni degli arrestati e poi fatti giungere in aereo in Ungheria. Da qui venivano poi spostati in Umbria in treno o autobus. A Perugia i sudamericani venivano ospitati in una decina di appartamenti presi in affitto da Maria Francisca Martins, 58 anni, ritenuta dagli investigatori al vertice dell'organizzazione. Era lei - ritiene la polizia - a provvedere alle prime necessita' degli stranieri, come procurare loro dei vestiti ma anche a preparare i pasti. Per prostituirsi i trans e le donne dovevano pagare una ''una tantum'' di 2.500-3.500 euro e una somma mensile di 50 o cento euro (la somma maggiore se pubblicizzavano la loro attivita' su periodici locali). Chi non versava il denaro veniva prima minacciato e poi aggredito in strada ricorrendo anche - ha accertato sempre la polizia - a vere e proprie squadre di picchiatori. Le somme incassate dalla organizzazione venivano quindi inviate in Brasile. Oltre alla Martins, la polizia ha arrestato le sue due figlie e il convivente, insieme a un altro uomo (di nazionalita' italiana ma nato in Brasile) e una donna. I sei sono stati arrestati stamani tra Perugia e Orvieto. A loro carico sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip Marina De Robertis su richiesta del sostituto procuratore Alessandro Cannevale. Eseguite numerose perquisizioni nel corso delle quali la polizia ha sequestrato agende, telefoni cellulari e passaporti ora al vaglio degli inquirenti. Dall'indagine e' emerso che l'organizzazione operava da anni a Perugia. Secondo gli investigatori alcuni appartenenti al gruppo sono stati tra i primi ad avviare trans alla prostituzione nel capoluogo umbro. A illustrare l'operazione sono stati il dirigente della squadra mobile Giacinto Profazio e la responsabile della sezione che si occupa dei reati contro la persona e in materia di prostituzione Monica Napoleoni. Condividi