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GUALDO CATTANEO - Da un'attenta analisi della richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale per la centrale a carbone di Ponte di Ferro, presentata da ENEL al Ministero dell'Ambiente, risulta che il gestore dell'impianto non ha ancora presentato istanza di non-procedibilità riguardo al progetto di ampliamento e co-combustione di biomasse. Per il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo ciò significa che, nonostante l'ENEL per mezzo del proprio portavoce Massimo Bruno abbia dichiarato, nello scorso gennaio, l'Azienda "non intendeva e non intende procedere all'utilizzo di biomasse è […] qualora non si determini una condizione di consenso del territorio [..] che al momento non sussiste", di fatto continua a richiedere l'autorizzazione per un progetto a cui si è pubblicamente dichiarata non più interessata. Il Comitato ricorda che un ampliamento della centrale ed ancor più una sua parziale conversione a biomasse (cosa che autorizzerebbe anche la combustione dei rifiuti ai sensi di legge) comporterebbe l'aumento delle già molto serie problematiche ambientali del territorio, lederebbe ulteriormente l'immagine dell'agricoltura di pregio (in primo luogo il Sagrantino DOCG e l'Extravergine d'oliva DOP) rischiando di comprometterne il prestigio, ed influirebbe negativamente sul valore catastale degli immobili, per cui Gualdo Cattaneo ed i Comuni limitrofi risulterebbero, in definitiva, impoveriti sotto tutti i punti di vista. Per quale motivo l'ENEL che, a parole, si dichiara "non più interessata" a bruciare le biomasse a Gualdo Cattaneo, non ratifica in via ufficiale la rinuncia al progetto? Si aspettano forse le prossime elezioni amministrative, nella speranza che si determini quel "consenso" di cui hanno tanto bisogno? “Se non ricordiamo male –prosegue la nota- il centrodestra, sia a livello locale che regionale, si è più volte espresso in favore di un raddoppio della centrale, nonostante più di una personalità del mondo scientifico sia venuta – gratuitamente – a Gualdo Cattaneo a parlare dei rischi ambientali e sanitari connessi con la presenza di centrali a carbone, spiegando in maniera documentata come non esistono sistemi di filtraggio in grado di rendere questi impianti sicuri per la salute. Chi sostiene il raddoppio della centrale dimostra di aver a cuore gli interessi del gestore dell'impianto e della lobby locale degli autotrasportatori molto di più del diritto alla salute e ad uno sviluppo ecosostenibile del territorio di tutti i cittadini. Per questi motivi il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo invita tutti i cittadini del comprensorio ad entrare in contatto con i propri attivisti e si dichiara ora più che mai pronto ad intraprendere anche le vie legali a tutela del territorio. Condividi