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PERUGIA – “L'amianto rappresenta un rischio per la salute di tutti, eppure dobbiamo ancora una volta registrare la scoperta di inaccettabili discariche abusive, come quella rinvenuta lungo le sponde del Ventia, in una delle zone di maggior pregio della campagna perugina, nella piana che collega Ponte Felcino e Ponte Pattoli”. Così Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici e Presidente della commissione Bilancio e affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, ha annunciato l'interrogazione presentata dal Sole che ride alla Giunta sul fenomeno delle discariche abusive di amianto nel territorio regionale. “Lo scempio è particolarmente grave, osserva Dottorini, perché “l'inquinamento del torrente Ventia e delle sue ramificazioni insinua sia le coltivazioni circostanti che il fiume Tevere. Si tratta dell'ultimo di una lunga serie di casi di smaltimento non corretto di materiali contenenti amianto, a più riprese segnalati sia dagli organi di stampa che dalle associazioni ambientaliste. Questo ci induce a pensare che il fenomeno sia tuttora fuori controllo nonostante siano ormai noti a tutti da molto tempo i danni che questa sostanza arreca alla salute umana. Ricordiamo, infatti, che le fibre di amianto sono altamente cancerogene e che è sufficiente inalare una sola scoria, centinaia di volte più sottile di un capello, per consentire l'insorgere di gravissime patologie”. Con l'interrogazione presentata – spiega Dottorini - “chiediamo alla Giunta se sia a conoscenza delle reali dimensioni del fenomeno dello smaltimento abusivo di amianto nel territorio regionale e se non ritenga necessario prevedere una seria azione di monitoraggio al fine di individuare le zone a rischio inquinamento, pericolose per la salute dei cittadini. Vorremmo capire inoltre quali siano gli interventi che la Giunta intende mettere in campo per affrontare il problema dello scempio ambientale delle discariche abusive di amianto”. “La rimozione e lo smaltimento di materiali contenenti amianto - conclude l'esponente del Sole che ride - sono regolati da rigorose disposizioni legislative e richiedono procedure particolari e anche molto costose, proprio a causa della elevata pericolosità di questo materiale, e crediamo che sia compito della Regione fare di tutto perché vengano rispettate tali norme poste a tutela della salute dei cittadini”. Condividi