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PERUGIA - Sono una cinquantina gli studenti che si sono gia' laureati in giurisprudenza all'Universita' di Perugia con una tesi in tema di legislazione antimafia, materia alla quale l'ateneo dedica da tre anni uno specifico corso. In questo ambito si e' svolto oggi un incontro con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. L'iniziativa si e' svolta in un'aula gremita da diverse centinaia di studenti universitari e di alcuni licei perugini. Grasso, dopo avere ripercorso la sua esperienza professionale, ha sottolineato che la mafia non e' solo un problema di repressione ma soprattutto sociale ed economico. Ha quindi parlato dell'importanza di rispondere alle esigenze dei cittadini per evitare che questi si rivolgano ai mafiosi anziche' alle istituzioni per risolverli. Secondo il procuratore c'e' comunque speranza perche' l'appartenenza alle organizzazioni criminali viene ormai percepita come negativa dalla gente. Segnali importanti in tal senso - ha spiegato - sono giunti da associazioni degli industriali e dei cittadini. Grasso ha poi risposto alle domande dei giovani, che hanno spaziato dalla politica alla cattura di Bernardo Provenzano. Quello in legislazione antimafia e' un insegnamento complementare del terzo anno di giurisprudenza. Al corso - presieduto dal professor Marco Angelini - partecipano ogni anno 140-180 studenti. Le lezioni vertono su argomenti come il contrasto alla mafia e le leggi speciali ma anche su aspetti sociali quale il ruolo dell'informazione. La conclusione del corso e' stata fissata per il 23 maggio in coincidenza con l'anniversario della strage di Capaci dove morirono Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta. Condividi