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PERUGIA – Con l’approvazione a maggioranza (16 voti favorevoli e 7 contrari) delle linee di indirizzo per l’aggregazione delle aziende umbre di trasporto, il Consiglio provinciale di Perugia ha dato il suo assenso al percorso che dovrà condurre alla nascita della holding unica regionale del trasporto pubblico locale in Umbria. Il documento, trasmesso dalla Regione e contenente le linee guida condivise dagli enti interessati (Regione, Province di Perugia e Terni, Comuni di Perugia, Terni e Spoleto), stabilisce le direttrici lungo le quali muoversi per raggiungere l’obiettivo finale che, come detto, consiste nella costituzione di un’Azienda unica regionale. “La costituzione di una Holding di tale natura – ha riferito in Consiglio il vicepresidente della Provincia di Perugia Palmiro Giovagnola - nella quale far confluire le partecipazioni delle singole società esercenti l'attività di trasporto pubblico costituisce un passaggio indispensabile nel processo di aggregazione. E’ infatti necessario individuare un soggetto che abbia la forza e l'autorevolezza per esercitare le funzioni di indirizzo, di coordinamento e di condivisione di attività e di servizi fin qui esplicati dalle singole aziende. Per rafforzare il suo ruolo di direzione e coordinamento – ha aggiunto - alla Holding verranno trasferite le partecipazioni totalitarie nelle attuali società operative di trasporto pubblico, attualmente distinte in almeno 8 soggetti giuridici diversi”. Secondo quanto contenuto nel documento approvato dal Consiglio provinciale, oggetto di aggregazione saranno tutte le attività inerenti il trasporto pubblico locale e le altre attività legate alla mobilità anche se esercitate al di fuori della’Umbria. Sarà, invece, esclusa le gestione dei parcheggi svolta da ATC e SSIT all'interno dei comuni di Terni e Spoleto. Contestualmente verranno effettuate delle aggregazioni tra le società operative che dovranno portare ad una riduzione dei soggetti giuridici dagli attuali 8 a 2: uno per il trasporto su gomma nella provincia di Perugia e su rotaia nell'intera regione, che aggreghi Apm, Ssit e Fcu; uno per il trasporto su gomma nella provincia di Terni (ex ATC). “La semplificazione, da 8 soggetti a 2 – sono state le parole di Giovagnola - potrà peraltro costituire un passaggio intermedio per la successiva riduzione ad uno che, tuttavia, non è stata ancora ipotizzata nella presente ipotesi di aggregazione. La compagine societaria della Holding TPL – ha quindi concluso il vicepresidente - sarà così composta: Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Comune di Spoleto, ATC Spa. Chiaramente sarà possibile per il Comune e la Provincia di Terni optare per una partecipazione diretta nella Holding TPL. Sotto di questa, costituita dagli Enti proprietari dei pacchetti azionari, al termine del processo si ritroveranno dunque solamente due società di gestione. Una per la provincia di Terni (Atc) e una per Perugia che vedrà la fusione dell’intero gruppo Apm, Spoletina e Fcu”. Secondo le anticipazioni di Giovagnola, tale documento potrà essere sottoscritto dai soggetti interessati entro il corrente mese di maggio, per poi avviare il lavoro di esamina dei bilanci delle singole aziende e la costruzione del piano industriale con l’assegnazione delle quote di partecipazione alla holding. “Alla fine dell’intero percorso – sono state la parole dell’assessore – avremo una organizzazione molto più snella e una società che per dimensioni e capacità potrà competere sul mercato nazionale”. Nel documento, così come è stato approvato in Consiglio, è confluito anche un emendamento recante la firma dei consiglieri del Partito Socialista – Pse (Lorenzo Delle Grotti e Luciano Bacchetta) con il quale, pur condividendo l’obiettivo di ridisegnare la rete del Tpl in Umbria, si chiede di mettere il Consiglio provinciale nelle condizioni di poter conoscere al momento opportuno il piano industriale del nuovo soggetto aziendale. Un riferimento alle condizioni critiche delle casse della Società Spoletina è stato invece fatto da Luca Baldelli (Prc), secondo il quale, fin d’ora l’azienda dovrebbe provvedere a risanare il proprio bilancio in vista dell’operazione holding, che a suo avviso resta una “grande opera”. Di esigenza di conoscere, quando sarà il momento, il piano industriale ha parlato anche Riccardo Petroni (Pd), nel rimarcare la necessità di una semplificazione di un quadro “che non era più sostenibile”. Favorevole all’atto si è detto anche Guido De Prisco (Prc) “in quanto – ha dichiarato – l’attuale situazione non dà una risposta omogenea alle esigenze della regione”. Condividi