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Saranno presentati il 15 dicembre prossimo, a Gualdo Cattaneo, i risultati del secondo biomonitoraggio ambientale commissionato dall’amministrazione comunale alla EcoTech di Perugia. Finanziato del Ministero dell’Ambiente, il biomonitoraggio in questione è stato effettuato osservando il comportamento delle api e dei licheni, ed il suo scopo era di verificare lo stato di inquinamento del territorio in relazione alla presenza della centrale elettrica e, soprattutto, ai danni che questo impianto può determinare per la salute di chi ci vive intorno. Danni ormai ben noti e perfettamente documentati, non per ultimo dagli studiosi della UCLA School of Public Health (USA), dalle rilevazioni dei quali è emerso, ad esempio, che le donne in stato di gravidanza che vivono in aree inquinate hanno un aumento del rischio, dal 10 fino al 25%, di dare alla luce bambini prematuri. Lo studio, effettuato nella Contea di Los Angeles, la più popolata degli Stati Uniti, ha preso in esame 2.500 donne che avevano partorito nel 2003 e i ricercatori hanno accuratamente separato altri fattori di rischio di parto prematuro, come il fumo di sigaretta ed il consumo di alcool, dall'esposizione ad inquinanti quali le polveri fini e l'ossido di carbonio. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza come l'aumento del rischio nelle gravide esposte fosse soprattutto evidente se l'esposizione in questione era avvenuta nel primo trimestre di gravidanza o nelle ultime settimane prima del parto. La conclusione che si può trarre da tutto ciò è che andrebbe fatta dai governi una valutazione costi/benefici, sia in termini economici, ma ancor più in rapporto alle gravi conseguenze prodotte alla salute, ogni qualvolta viene autorizzata la costruzione di un impianto produttivo in grado di rilasciare nell’atmosfera o sul terreno sostanze inquinanti., cosa che purtroppo assai raramente avviene. D’altro canto, i risultati di un recente studio patrocinato dall'ACI, ricavato comunque da dati istituzionali, ha confermato quanto già si sapeva, ovvero che, tanto in Italia che nel resto dell’Europa , solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri fini che tanto ci spaventano, rilevate nelle nostre città, è prodotta dal traffico stradale. La produzione di energia da carbone e olio combustibile, le industrie e gli inceneritori presi complessivamente complessivamente, sono responsabili dell'emissione in aria di una quota di polveri fini ben superiore a quella prodotta dal traffico, ma questo aspetto del problema, che dà ampiamente ragione a quanti si battono, a Gualdo Cattaneo ed altrove, per congiurare l’installazione di altri impianti di questo tipo viene ampiamente sottovalutato. Condividi