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ROMA — I politici italiani hanno accusato sabato la Libia di interferire negli affari interni dell’Italia, dopo che il figlio maggiore di Moammar Gheddafi ha avvertito che ci sarebbero “conseguenze catastrofiche” nelle relazioni fra i due paesi se un politico poco conformista diventasse ministro nel prossimo governo italiano. Il politico in questione, Roberto Calderoli, una volta aveva indossato una maglietta che mostrava una vignetta satirica sul profeta Maometto. Si prevede che il leader conservatore Silvio Berlusconi, il quale ha vinto le elezioni generali lo scorso mese, formi il suo governo questa settimana. Si è ipotizzato che Calderoli, conosciuto per i suoi gesti provocatori, venga incluso nell’esecutivo. Un ente di beneficienza diretto dal figlio del leader libico Moammar Gheddafi venerdì ha messo in guardia contro la nomina di Calderoli. La Fondazione Internazionale Al Gheddafi per le Associazioni di Beneficenza e Sviluppo ha detto che “fa presente la gravità di questa questione”. “La rinomina” di Carderoli “avrà conseguenze disastrose sulle relazioni Libia-Italia” dice il messaggio. Calderoni, membro del partito anti-immigrati Lega Nord, è stato ministro nel precedente governo di Berlusconi, fra il 2001 ed il 2006. Ha causato scalpore nel 2006 quando è comparso in TV indossando una t-shirt che mostrava una vignetta satirica sul profeta Maometto. L’apparizione in TV è stata incolpata di aver acceso i contrasti fuori dal consolato italiano della città litoranea libica di Benghazi che ha causato 11 morti. Calderoli aveva infine ascoltato le richieste, derivanti anche dall’allora Primo Ministro Berlusconi, di dimettersi dalla carica di ministro delle riforme. La dichiarazione libica aveva considerato Calderoli “il vero killer dei cittadini libici di quel momento”. Calderoli ha detto che spetta a Berlusconi decidere chi sarà nel suo governo. Politici italiani di tutto il panorama politico hanno contrattaccato Gheddafi. “La formazione e la composizione del nuovo governo è una questione interna” ha dichiarato l’uscente Ministro degli Esteri Massimo D’Alema in una dichiarazione scritta. Gli alleati della Lega Nord di Calderoli sono stati più loquaci . La Lega è un partner importante di Berlusconi e si pensa che caratterizzerà significativamente il prossimo governo. “Non accettiamo le provocazioni e le minacce del clan de Tripoli, che è l’artefice dell’invasione delle nostre coste meridionali” il membro del partito Mario Borghezio ha detto al quotidiano La Repubblica. Borghezio, un membro del Parlamento Europeo, stava riferendosi ai potenziali immigranti che prendono il largo dalla Libia ed arrivano sulle coste italiane. La rivolta di Benghazi hanno inacidito i rapporti fra Roma e Tripoli. La Libia è un’ex colonia italiana e le autorità stanno discutendo un accordo di indennizzo per il periodo dell’occupazione italiana. Condividi