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"Leggo su qualche giornale che starei cercando di rinviare il congresso nazionale di Rifondazione Comunista da luglio a ottobre. Si tratta di una balla clamorosa, una tra le tante che girano in questi giorni sul mio conto". Lo scrive in una nota il ministro della Solidarietà sociale uscente Paolo Ferrero. "Io ritengo assolutamente necessario - precisa Ferrero - ridare la parola agli iscritti e alle iscritte di Rifondazione Comunista. Per questo ritengo necessario che il congresso nazionale si svolga il più presto possibile e in ogni caso sono contrario a spostarne più avanti lo svolgimento". "Sono invece favorevole, e oggi l'ho proposto in commissione politica, di fare un congresso su un documento unitario, a tesi, emendabile dagli iscritti e dalle iscritte, in modo da evitare - aggiunge Ferrero - spaccature artificiose nel partito. A tal fine ho anche proposto in commissione politica che il documento congressuale contenga una premessa in cui ci si impegni ad una gestione unitaria del partito dopo il congresso". "A scanso di equivoci e vista la quantità di nefandezze che mi sono state attribuite negli ultimi dieci giorni, preciso anche - conclude l'esponente del Prc - che pur essendo comunista, non ho mai mangiato bambini, ne intendo farlo nel prossimo futuro". Condividi