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Nella riunione che si è tenuta a metà aprile presso l'Assessorato provinciale con i rappresentanti della Ditta che gestisce il Canale di Pale, è stato raggiunto un accordo sugli interventi da mettere in atto da parte della Ditta stessa, per mettere in sicurezza il canale in questione. Fino ad oggi, infatti, come anche ricostruito in aula da Buconi, sono stati ricorrenti gli annegamenti di ungulati all'interno del Canale di Pale che porta l'acqua del fiume Menotre da località Scopoli fino alla centrale idroelettrica di Pale. Nel corso della riunione è stato affrontato con determinazione il problema della sicurezza di tale struttura sia per quanto riguarda la fauna selvatica, che per l'uomo, essendo tale zona fortemente frequentata da raccoglitori di funghi, tartufai e escursionisti. Gli interventi previsti riguardano in particolare la copertura dell'intero canale, con piastre di acciaio antiscivolo calpestabili. La concessione per la captazione e canalizzazione fino alla centrale di Pale è stata rilasciata una prima volta nel 1936, rinnovata poi nel 1999 con scadenza il 31-12-2010. Il canale in questione ha inizio in località Casenove, percorre un tratto tra coltivi per addentrarsi poi in un bosco con forti pendenze, con una sezione di 1,5 mt. di larghezza e 2,5 metri di altezza con l'acqua che scorre con uno spessore di circa 1,3 mt., scoperto con una barriera di protezione costituita da una rete "conigliera a maglia larga" nella parte a monte, sorretta da paletti di ferro, che non copia esattamente l'andamento morfologico del terreno, permettendo il passaggio dei selvatici, oltre ad ampi passaggi per sollevamento o rottura causate dai cinghiali. Le forti pendenze del bosco, nonostante la presenza della rete a monte, favoriscono l'ingresso degli animali nel canale, in particolare caprioli, la cui popolazione è in forte espansione nell'area. “La messa in opera di idonee strutture o sistemi di protezione di tutte le opere in concessione – ha aggiunto Buconi - a salvaguardia della incolumità delle persone e degli animali, dovrà essere prevista e adeguatamente aggiornata negli atti di concessione a carico della ditta concessionaria affinché assicuri condizioni minime di sicurezza nel rispetto dei principi generali sulla sicurezza”. Soddisfatto delle informazioni ricevute si è detto Andreani secondo cui il problema potrebbe essere di facile soluzione. Condividi