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''Sfido chiunque a mostrarmi una sola intercettazione o il verbale di una testimonianza dai quali emerga che ho fatto affari con il ministro Alfonso Pecoraro Scanio'': continua a respingere ogni addebito Mattia Fella, uno dei titolari della Visetur, l'agenzia viaggi perugina coinvolta nell'inchiesta a carico del ministro dell'ambiente. L'imprenditore ha detto che rientrera' in Italia mercoledi' prossimo. Fella si trova infatti negli Usa per questioni di lavoro. Appena tornato in Italia Fella si incontrera' con i suoi difensori, gli avvocati Marco Brusco e Luca Maori, per definire una memoria difensiva da presentare ai magistrati. ''Abbiamo infatti documenti - ha spiegato - per provare che le accuse sono totalmente infondate''. ''Le pare - ha detto ancora Fella - che avrei regalato viaggi e terreni per 500 mila euro per fare avere a una persona un incarico con uno stipendio di 1.500 euro al mese? Se avessi voluto fare un favore a un amico gli avrei dato io quei soldi''. ''Mi accusano - ha sottolineato ancora l'imprenditore - di avere fatto nominare in una commissione ministeriale un geologo che in realta' e' stato confermato per tre legislature diverse da tre ministri diversi''. Fella ha ricevuto ieri un avviso di garanzia dalla procura di Roma nel quale si ipotizza il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. ''Un atto dovuto - ha spiegato - quando un pm trasmette gli atti a un altro pubblico ministero. Ora pero' c' e' finalmente qualcuno che mi puo' ascoltare e al quale dimostrero' la mia totale estraneita' alle accuse. Per questo - ha concluso Fella - appena avro' incontrato i miei difensori chiederemo di essere subito sentiti''. Condividi