vigneto.jpg
Il marchio a denominazione di origine controllata e garantita Sagrantino di Montefalco Docg ''e' stato depositato in 60 Paesi, con un'operazione onerosa ma necessaria conle nuove norme''. E' quanto precisato, durante la conferenza stampa di presentazione del Sagrantino Day International al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dal direttore del Consorzio di Tutela vini Montefalco Luigi Bonifazi che ha stimato una quota di export del 35% per la pregiata produzione, da monovitigno, umbra, attorno alla quale si e' sviluppato il quinto distretto enoturistico d'Italia. Il giro d'affari solo per il vino ammonta a 60 milioni di euro ma ''lacommercializzazione dei nostri vini - ha osservato il direttore del Consorzio vini Montefalco, con 46 produttori associati - si gioca sempre piu' a livello mondiale, seguendo un percorso di internazionalizzazione di un vino fortemente di territorio che ha avuto una crescita sostanziale, con una produzione che tra l'anno 2000 e il 2007 si e' quadruplicata per raggiungere nell'ultima vendemmia quota 2,5 milioni di bottiglie. Con investimenti di viticoltori locali, ma anche di un gruppo qualeSaiagricola e produttori nazionali dal Trentino (Lunelli) alla Toscana (Cecchi), fino a registrare 30 nuove cantine aperte negli ultimi sette anni. Esiste dunque - ha concluso - un 'Sagrantino-appeal', ma devono pertanto esserci nuova frontiere di mercato''. A tutela della qualita' produttiva il Consorzio, ha annunciato infine il presidente Lodovico Mattoni, ''anche quest'anno abbiamo abbassato le rese a 70 quintali per ettaro, mentre il disciplinare di produzione ne prevede 80 quintali. E per tre anni vige lo stop a nuovi impianti per non sminuire profilo e immagine altamente qualitativi della Docg e verificare la migliore rispondenza delle domanda e offerta di mercato''.( Condividi