Si sono dimessi oggi nove consiglieri del Comune di Norcia, della maggioranza e della opposizione, e questo significa lo scioglimento automatico del consiglio (i componenti sono 17), la caduta della giunta e la nomina di un commissario prefettizio in attesa delle nuove elezioni che dovrebbero avvenire nella primavera del prossimo anno. Il sindaco, Nicola Alemanno (An), che era stato eletto nel 2004 con la lista espressione della allora Cdl, ha gia' annunciato che si ripresentera' insieme alla sua ''squadra'' per proseguire il lavoro della sua giunta, interrotto con un anno di anticipo sulla scadenza naturale ed ha invitato la cittadinanza ad un incontro, in programma giovedi' prossimo alle 21, ''per fornire alla citta' tutti i dettagli della vicenda e tutte le spiegazioni che merita''. Alemanno si e' detto certo di una riconferma anche alla luce delle politiche di ieri che hanno visto Norcia ''schierarsi nettamente con il centro-destra''. Questa mattina - e' detto in un comunicato del Comune - nove consiglieri (quattro del neonato ''Gruppo Misto'' e cinque dell'opposizione ''Uniti per Norcia'') hanno presentato le loro dimissioni, considerando ''non piu' proficuo'' il loro lavoro in seno all'assise cittadino. Le avvisaglie della crisi erano cominciate a trapelare gia' all'inizio della scorsa settimana - continua il comunicato - quando la seduta del Consiglio Comunale per l'approvazione del bilancio previsionale 2008 era andata deserta in assenza del numero legale. Il documento delle dimissioni riporta le firme di Federico Basili, Rita Chiaverini, Sara Coccia, Alberto Naticchioni e Ulisse Regoli (del gruppo di minoranza), e di Letizia Leoncilli, Sante Coccia, Alberto Canali e Marco Moscatelli (del gruppo misto in seno alla maggioranza). Commentando l' iniziativa dei consiglieri che si sono dimessi Alemanno ha detto che ''e' stato un gesto sconsiderato'' che non si aspettava ''ne' da chi si e' candidato'' al suo ''fianco nel 2004, ne' soprattutto da chi ha amministrato'' prima di lui ''questa comunita', oggi fortemente penalizzata, frenata nel suo sviluppo e danneggiata nell'immagine. In genere - ha aggiunto - queste crisi si risolvono in consiglio comunale, anche attraverso la presentazione di mozioni di sfiducia, ma a noi questa opportunita' non e' stata concessa, probabilmente perche' qualcuno temeva che in quest'ultima fase di mandato avremmo portato a termine i nostri impegni''. ''Questo di oggi, comunque - ha annunciato incontrando tutti i dipendenti comunali - non e' un addio. E' un arrivederci al prossimo anno, quando, insieme alla mia squadra, riprenderemo il lavoro esattamente da dove oggi lo lasciamo. Condividi