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La Sinistra l’Arcobaleno ha subito una sconfitta netta e dalle proporzioni inaspettate, in maniera uniforme nel Paese e anche in Umbria. Anche se abbiamo scontato il pesante meccanismo del “voto utile” e la riduzione dello spazio elettorale alle due coalizioni maggiori, è evidente che la nostra proposta avanzata agli italiani è stata del tutto inappropriata. Ora occorre ripensare radicalmente la sinistra e ripensare radicalmente anche Rifondazione comunista. Dobbiamo ripartire dalle questioni vere, che interessano i nostri soggetti sociali di riferimento: le questioni dello sviluppo, del lavoro (quello dipendente, quello precario, il popolo delle partite Iva) della piccola impresa e dell’artigianato. Per questo dobbiamo fare un congresso vero, che tenga aperto lo spazio per la sinistra nel nostro paese e in Umbria. La scomparsa della sinistra non fa bene a nessuno e nessuno – a parte la Santanché - può obiettivamente gioire di questo risultato. La coalizione di centrosinistra nell’aprile 2006 ha ottenuto 19 milioni di voti, così come il centrodestra (i famosi 25mila voti di scarto). Due anni dopo i partiti dell’area di centrodestra crescono di un milione di voti con un risultato importante del Popolo della libertà-Lega-Mpa che ne raccoglie 17 milioni. Pd e Idv invece ottiene 13 milioni e 600 mila voti, la sinistra scompare (1 milione di voti), ma è l’intera area di centrosinistra che vede erodere la propria area elettorale. Lo spostamento a destra del paese non si può dunque contrastare cancellando la sinistra. Molti nostri elettori hanno votato Veltroni per battere Berlusconi, ma questo non è bastato. Dobbiamo tutti fermarci a riflettere e costruire una prospettiva nuova per l’Umbria e per il paese. Stefano Vinti Segretario regionale Prc Condividi