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No, questa volta non è in Svezia bensì in Italia il primo Comune a prevedere nel proprio statuto la effettiva parità di rappresentanza di donne e uomini in giunta. Il consiglio comunale di Castelnuovo ha approvato nei giorni scorsi, con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dell’opposizione, una riforma dello Statuto che prevede un pieno recepimento dell’art. 51 della Costituzione (“Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”): dalle prossime nomine, metà degli assessori di Castelnuovo sarà di sesso femminile. E’ stato infatti modificato sia l’art. 1 dello Statuto Comunale (al quale è stata aggiunta la disposizione che il Comune di Castelnuovo Rangone “favorisce le pari opportunità tra uomini e donne”) sia, più in particolare, l’art. 33 che stabilisce che “La giunta comunale è composta dal Sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori sino ad un massimo di sette, e deve essere composta in egual numero da uomini e donne”. Ha commentato l’Assessore alle Pari Opportunità Daniela Sirotti Mattioli: “La Conferenza delle Elette della provincia di Modena – un organo bipartisan con componenti di ogni parte politica – ha chiesto ai Comuni di garantire il 33% di donne nelle Giunte. Noi siamo andati oltre – primi in Regione e tra i primissimi a livello nazionale – prevedendo il 50% di donne nella Giunta, accogliendo in pieno le istanze della campagna “50e50…ovunque si decide”. La scarsità di donne nei posti che contano, tanto in politica quanto nelle aziende, incide pesantemente sulla loro rappresentanza, che dovrebbe invece essere assicurata – ha sottolineato poi Sirotti Mattioli. Purtroppo, politica e società con poche donne si privano di quelle risorse e competenze proprie del genere femminile: quando tante donne entrano in politica, è la politica stessa a cambiare. Noi con il provvedimento del 50% non imponiamo a nessuna donna di fare politica, ma vogliamo stimolare e favorire una partecipazione che arricchisca la vita della società di Castelnuovo, e sia anche educativa per le giovani generazioni”. “L’Italia è un paese malato, ed è malata anche la sua politica”, ha sottolineato il Sindaco Roberto Alperoli: “C’è un deficit di civismo, di cultura civica, di cura della cosa pubblica; di questa malattia è parte integrante la scarsità di donne nei posti di governo: il provvedimento che abbiamo approvato è un elemento essenziale per avviare un processo di guarigione, che rappresenta un’iniezione di civiltà”. Condividi