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Carne a prezzi bloccati fino ad ottobre: l’impegno è stato sottoscritto ieri tra Amministrazione, Federcarni e Federconsumatori. Il protocollo funge da apripista ad intese simili che le due associazioni firmatarie hanno intenzione di proporre anche ad altri comuni umbri e prevede un paniere con prodotti di largo consumo su cui non saranno praticati rialzi. “L’accordo rientra nel novero delle ‘pratiche virtuose’ e deriva dalla spontanea iniziativa dei macellai e dell’ente locale, che non avrà nessun compito di controllo e verifica sui contenuti del protocollo” ha specificato Alessandro Petruzzi, responsabile regionale di Federconsumatori, aggiungendo che “in Umbria il blocco dei prezzi acquista un valore particolare perché il livello dei salari è attestato circa sull’otto per cento in meno rispetto alle altre regioni. L’aumento del costo delle fonti di approvvigionamento, cui spesso si riconduce l’impennata recente dei prezzi al dettaglio” ha concluso Petruzzi “non è la sola variabile: per i macellai ad esempio ha avuto un incremento la smaltitura degli scarti, lievitata fino al duecento per cento, circostanza su cui il sospetto di una qualche speculazione è reale”. Concretamente i macellai aderenti esporranno un cartello fuori dal negozio e segnaleranno la merce inserita nel paniere, che potrà contenere anche altri beni alimentari di largo consumo. Nelle previsioni c’è l’intenzione di estendere il blocco fino alla fine dell’anno e di lasciare aperta la sottoscrizione a chiunque ne condivida lo spirito. “È un’operazione trasparenza nei confronti dei cittadini consentita dai metodi di approvvigionamento dei macellai locali, che si servono da allevatori del Centro Italia e controllano le tappe per garantire la qualità della carne commercializzata” ha detto Michele Bucci, rappresentante di Federcarni, sostenendo che “la filiera corta, dal produttore al rivenditore, permette di circoscrivere i costi soprattutto dei tagli che sono di largo uso nelle famiglie. Nel paniere non ci sarà il filetto o la bistecca fiorentina, che sono di acquisto sporadico, ma ciò che, per quantità, determina piccole economie di scala in ogni singolo negozio. Inoltre le statistiche indicano che ad ogni rialzo, vero o presunto dei prezzi, si registra una flessione nell’acquisto”. “In un territorio che meno di altri ha risentito delle turbolenze nel mercato dei beni di largo consumo” ha dichiarato il sindaco Fernanda Cecchini, presente insieme all’assessore al Commercio Riccardo Celestini, “il protocollo firmato oggi conferma che tale equilibrio è legato alle dinamiche virtuose tra offerta e domanda e ad un rapporto di fiducia tra consumatore e negoziante che non si è mai incrinato”. “L’ente pubblico è in prima linea nel sostenere strumenti che consolidino meccanismi di dialogo e di trasparenza tra le parti. Dopo l’apertura dello Sportello del Consumatore nella sede decentrata del Comune a Trestina, ci impegniamo al fianco di chi tutti i giorni si confronta con il costo delle vita, aderendo all’intesa sia per i risvolti di carattere economico, sia perché nulla sacrifica sul piano della qualità dei prodotti venduti. Mi auguro” ha concluso il sindaco “che tale messaggio sia raccolto e, come responsabile del progetto Anci, sto lavorando per realizzare, sulla base di una norma della Finanziaria, ‘mercati’ comunali, dove produttore e consumatore possano incontrarsi senza mediazioni. Inoltre nel capitolato con l’azienda che gestisce la ristorazione scolastica, abbiamo già inserito il ricorso a produttori locali per alcune tipologie, che non devono soltanto avere la certificazione di ‘biologico’, ma rispondere a precisi criteri di garanzia e tracciabilità”. Ufficialmente il blocco al caro-carni partirà il prossimo 25 aprile. Condividi