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I perugini cominciano a chiedersi se, dopo quasi 35 anni di più che onorata carriera (furono inaugurate nell’ormai lontano 1983), le scale mobili vanto della città non siano prossime ad esalare il loro ultimo respiro, trasformandosi in scale “immobili”. Dubbio più che legittimo, visti i sempre più fitti interventi di riparazione alle quali sono soggette. Ormai non passa praticamente giorno che gli utenti non si trovino a fare i conti con almeno una rampa bloccata, il che, quando ad essere ferma è una di quelle che marciano in salita ed il personale addetto non provvede ad invertire il senso di marcia di quella che le scorre a fianco, li costringe ad una faticosa arrampicata. Adesso la situazione si è fatta ancora più difficile perché ad essere bloccata da più di una quindicina di giorni è l’unica rampa che scorre incastrata a fianco della Procura della Repubblica. Per intenderci la prima della serie uscendo dal Parcheggio di Piazza Partigiani. E da più di quindici giorni non ci sono alternative: o si fa marcia indietro, oppure ci si avventura lungo la ripida scalinata che l’affianca, con grande delizia di chi hs qualche problemino di deambulazione, sia esso giovane o anziano. Ma ciò che preoccupa è che non si sa quando la riparazione verrà compiuta. Operai al lavoro non si scorgono. Nei primi tempi qualche tuta blu si vedeva circolare, ma, passati i primi giorni se ne sono perse del tutto le tracce: si sono limitate a smontare la scala, gli ingranaggi della quale risposano da allora sotto il sole o la pioggia dicembrina. Né il Comune, proprietario dell’impianto, né tanto meno l’Apm che lo gestisce, si sono degnati di farci sapere in quale epoca verrà posto termine a questo martirio. Un altro fulgido esempio della considerazione che hanno per gli utenti. Il Natale si avvicina a grandi passi e i primi mercatini sono già in funzione: quello di Piazza del Circo in particolare, ma fervono i preparativi per quello del centro storico e questo disservizio non sarà certo da sprone per visitarlo. Oltre tutto l’agognato minimetrò, del quale era stata annunciata l’inaugurazione prima di Natale, ha subito un altro rinvio, l’ennesimo della serie: se ne riparlerà per San Costanzo. Quindi non ce ne potremo servire per andare in centro a comperare le strenne, ammesso che, pagate rate e bollette varie, ci resti qualche euro in tasca. Già, il minimetrò: non è che per quanto ci costa i nostri amministratori si sono ritrovati senza più un soldo in cassa? Nemmeno per riparare le scale mobili. Anche questa domanda non è peregrina, considerato il famoso “buco di bilancio” che non ha certo migliorato la situazione. Condividi