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di nicola bossi NON HANNO dato esito positivo neanche le analisi effettuate con particolari strumenti in grado di individuare tracce, orme e macchie di sangue all'interno dell'abitazione di Raffaele Sollecito. A quanto sembra nell'abitazione del ragazzo pugliese non c'è traccia del plasma della ragazza inglese uccisa la notte del 1 novembre. SONO ANDATE AVANTIi fino alle 2 di notte i controlli all'interno dell'abitazione perugina di Raffaele Sollecito, il ragazzo pugliese di 24 anni accusato di essere insieme alla fidanzata Amanda e all'africano Patrik il killer della povera ragazza inglese di 22 anni. I segugi delle forze dell'ordine hanno scavato di nuovo dove nei giorni scorsi avevano già abbondantemente rovesciato e rovistato da per tutto. Secondo alcune indiscrezioni gli agenti non avrebbero trovato nessun elemento positivo ai fini dell'indagine. Si parla di un fazzoletto sporco di sangue in un cassetto. Ma il plasma dovrebbe appartenere al Sollecito e non alla ragazza inglese uccisa la notte del 1 novembre scorso. INTANTO PERO' GLI AVVOCATI di Raffaele Sollecito hanno chiesto ufficialmente il sequestro delle registrazioni di tutte le telecamere presenti tra la casa del delitto e quella di Sollecito. Gli avvocati sono sicuri che in nessun nastro si troverà traccia del loro assistito. Dato che, secondo la difesa, la notte dell'omicidio non ha mai lasciato la propria abitazione. Ma ad onore del vero c'è da dire che molte delle telecamere, come quella del parcheggio di Sant'Antonio non puntano sulla strada. DOMANI MATTINA l'avvocato Luciano Ghirga discuterà la richiesta di scarcerazione per la sua assistita Amanda. la ragazza si dichiara innocente ma non sarebbe disposta a fornire nuove testimonianze. Resterà in silenzio. Condividi