eternit.jpg
di Luca Spaccini Una delle peggiori forme d’inquinamento “silenzioso”, ossia non immediatamente percepibile come fumi tossici o acque reflue di stabilimenti è l’eternit, un impasto di cemento e amianto molto usato nei passati decenni,ora fortunatamente fuori legge dal ‘92, che però, quando non è adeguatamente trattato, non tiene fede al proprio nome. Infatti, col passar del tempo questo prodotto tende a sfaldarsi e a disperdere nell’ambiente polveri impalpabili, ma pericolosissime, e non solo per l’ambiente. Le polveri di amianto, respirate, provocano infatti l'asbestosi nonché tumori delle pleure,ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi,ed il carcinoma polmonare. Tutto ciò si verifica anche nei pressi della nostra città, e precisamente nella zona di Colle Umberto, dove un quotidiano locale segnala la presenza di tre capannoni, lunghi oltre cento metri, abbandonati tra la boscaglia, perfettamente accessibili e dotati di coperture in eternit che si stanno sfaldando. La cosa è resa ancor più grave dal fatto che nei pressi di questa fonte di inquinamento c’è una scuola elementare, con notevole preoccupazione dei genitori e dei residenti. Lo smaltimento o la messa in sicurezza di tale materiale non è affatto una cosa semplice, visto che bisogna ricoprire con vari strati di sostanze inertizzanti le lastre contenenti l’asbesto, o amianto, come dir si voglia e chi pratica tale lavoro si deve proteggere con tute e maschere apposite. La prima cosa da evitare, quindi è quella di avvicinarsi troppo a luoghi dove sia presente eternit, specialmente se appare degradato e assolutamente non maneggiarlo o soltanto toccarlo. Ci auguriamo che situazioni come questa di Colle Umberto vengano sanate al più presto. Condividi