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di Nicola Bossi "Sono assolutamente d’accordo sul fatto che occorre dar vita ad un processo partecipato e democratico di costruzione di una sinistra arcobaleno unitaria e plurale". Paolo Ferrero, il ministro più amato dell'ex Governo Prodi, entra nel dibattito sollevato dal premier Fausto Bertinotti: sciogliere Rifondazione per un soggetto unico oppure affrontare il futuro con un soggetto unitario ma plurare messo insieme da Confederazione? Per Ferrero non si può cancellare la falce e il martello e soprattutto il sentirsi comunisti. Quindi via libera ad un forma di confederazione. "Proprio perché - scrive Ferrero -deve essere un processo partecipato, le caratteristiche della Sinistra Arcobaleno saranno definite da una discussione politica larga e partecipata che coinvolgerà tutti i compagne e le compagne impegnati in questo progetto. Anche per questo Rifondazione Comunista terrà il suo congresso nei prossimi mesi. Per quanto mi riguarda non so immaginare il comunismo come tendenza culturale; l’unico comunismo che conosco è ‘il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Contro l'idea di Bertinotti di introdurre una tendenza comunista dentro un soggetto politico nuovo, non piace al leader della minoranza interna Grassi: "E' una idea che Bertinotti ha tirato fuori sotto campagna elettorale. La base di Rifondazione comunista deve sapere che nessuna scelta è stata fatta a riguardo. Tutto si dovrà decidere in un Congresso che vogliamo sia celebrato poco dopo la fine della campagna elettorale. Essere Comunisti non vuole diventare una tendenza". Condividi