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di Nicola Bossi Quattro ore di straordinari per rimpinguare un po' di più quel contratto di metalmeccanico che non viene rinnovato da tempo. Quattro ore ovviamente dopo aver vissuto nel proprio reparto altre 8 ore di lavoro. Ma per i dieci metalmeccanici di Torino, tutti under 40 anni, era ormai la prassi quella dello straordinario, anche perchè in questa maniera mettevano da parte dei denari in vista del trasferimento dell'acciaieria Thyssenkrupp di Torino al gruppo gemello di Terni. Il loro lavoro era a rischio anche se avessero deciso di trasferirsi armi e bagagli nella cittadina umbra. Per questo si lavorava sodo. Ma dopo la quarta ora di straordinari ha preso fuoco del materiale. Tutta la catena è diventata una potente palla di fuoco. Le fiamme hanno immediatamente avvolto prima un operaio e poi tutti gli altri. Ci sono voluti otto mezzi dei Pompieri per sedare le fiamme. Ma sotto la cenere, ancora una volta, un bollettino da guerra. Un morto e nove feriti che hanno ustioni sul 70 per cento del corpo. E' morto Antonio Schiavone e altri sono i condizioni considerate disperate. “Ho visto l'inferno. Antonio era avvolto nelle fiamme e gridava 'Aiutatemi, muoio'. Ma era impossibile avvicinarsi''. Cosi' Giovanni Pignalosa, operaio della Thyssenkrupp e delegato della Fiom, ha raccontato i drammatici momenti vissuti in fabbrica nella notte. ''Abbiamo aiutato alcuni operai, ustionati ma in grado di camminare, ad uscire dallo stabilimento'', spiega. Pignalosa, che e' delegato della Fiom, e' uno degli operai intossicati nell'incendio di questa notte. Lavora all'acciaieria da dodici anni. Ora tutti i sindacati di categoria per questa ennesima tragedia sul lavoro hanno indetto un sciopero di otto ore lunedì prossimo. Con tanto di sit-in sotto la Prefettura di Torino. E' difficile al momento stabilire quali siano state le cause dell'incendio. Ma come riferito da alcuni operai l'acciaieria aveva intensificato i lavori nonostante che era ormai in fase di dismissione dato che entro giugno tutto sarà trasferito a Terni. Forse lo stato di dismissione e di scarsa attenzione potrebbe aver provocato la tragedia. Intanto un operaio ha affermato che 'Gli idranti erano rotti. Tre estintori su cinque erano vuoti. Il liquido mi arrivava in faccia anziche' andare sulle fiamme''. Intanto da Terni a Perugia, i metalmeccanici hanno espresso il loro cordoglio nei confronti dei colleghi rimasti prigionieri nelle inferno dell'acciaieria. Si dicono pronti ad unirsi alla lotta di Torino. E soprattutto puntano il dito contro chi chiede l'impossibile, senza però avere nessuna intenzione di rinnovare il contratto scaduto da tempo. Gli operari aderiranno ad uno sciopero di due ore lunedì prossimo. Il sindaco Raffaelli ha mandato un telegramma al sindaco Chiamparino per esprimere solidarietà sulla tragedia. Condividi