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di Giuliano Granocchia, candidato alla Camera in Umbria Uno studio pubblicato sul Messaggero ha il merito di rovesciare tutti i luoghi comuni costruiti ad arte sul «voto utile» grazie ad un'operazione di chiarezza che ribalta l'analisi del bipartitismo artificiale Veltroni-Berlusconi prendendo in considerazione tutte le forze principali in campo: Pd, Pdl, Sinistra arcobaleno e Udc. Com'è noto, alla camera con questa legge elettorale basta un solo voto in più rispetto a tutti gli altri partiti per aggiudicare 340 deputati (il 54%). Visto che a Montecitorio Berlusconi è in testa in tutti i sondaggi, Pd, Sa e Udc si spartiranno i 270 deputati restanti. Chi parla di pareggio dunque deve necessariamente concentrarsi su palazzo Madama cioè il senato. Lo studio pubblicato dal Messaggero traccia 4 scenari constatando che «il controllo del Senato non dipende solo dallo scontro diretto Berlusconi e Veltroni» ma soprattutto dal risultato delle altre forze politiche. Per come è fatta la legge elettorale e per la serie storica di dati tra regioni «bianche» e «rosse» una maggioranza chiara (di destra) è infatti quasi impossibile. Prendiamo per semplicità la simulazione più «bipartitica» di tutte: prevede un testa a testa Pd-Pdl (39,4% contro il 42,4%). Ebbene, potrà sorprendere, ma proprio il risultato più netto è quello che garantisce la maggioranza assoluta del senato a Berlusconi: 164 seggi. Questo perché sia nelle regioni «rosse» che in quelle «bianco-azzurre» proprio le terze forze Sa e Udc hanno l'effetto (riequilibrante) di togliere seggi al partitone perdente. Vediamo il caso dell’Umbria. La legge assegna all’Umbria 7 seggi al Senato. Quattro andranno al partito di maggioranza (presumibilmente il PD) gli altri tre verranno divisi tra le forze che raggiungeranno almeno l’8%, ma non è detto che questa percentuale basti. E’ facile capire che se La Sinistra-L’Arcobaleno non dovesse ottenere un successo tutti e tre i seggi andranno a Berlusconi, mentre se gli elettori premieranno la Sinistra unita un seggio andrà alla Sinistra-L’Arcobaleno. Quindi, in quasi tutte le regioni (l’Umbria è tra queste) un successo della Sinistra toglie seggi a Berlusconi. Al Sud, viceversa, un risultato dell'Udc favorisce Veltroni. Non a caso, la simulazione in cui la Sinistra raggiunge il 9,3% (21 senatori) è anche quella in cui Berlusconi prende meno seggi (154). Nel 2006 Prc, Pdci e Verdi hanno avuto più voti al senato che alla camera. Segno che una parte dell'elettorato ha voluto garantire la vittoria a Prodi con un voto «utile» sentendosi invece più libero a palazzo Madama. Stavolta si vuole far credere l'esatto contrario. Ma se così avvenisse l'unico effetto concreto sarebbe di consegnare il paese a Berlusconi. Quindi contro la martellante campagna di stampa e televisione i dati provano che chi non vuole far vincere Berlusconi e non vuole accordi tra PDL e PD è bene che voti SINISTRA ARCOBALENO. Condividi