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La disponibilità di un milione di case in affitto è traguardo possibile grazie ad un piano decennale stimato in 100 miliardi di euro elaborato e proposto dalla CGIL che prevede un investimento di risorse pubbliche e private per affrontare la contingenza della "casa": piano in grado inoltre di prevenire la recessione economica, tanto da produrre 300 mila posti di lavoro e un incremento del Pil valutabile intorno all'1% annuo. Questa la sintesi in sostanza della proposta"più case in affitto:un programma possibile" illustrata nei giorni scorsi dal segretario confederale di Corso Italia, Paola Agnello Modica frutto di una elaborazione condotta collegialmente con Sunia, Fillea e Legambiente. Un programma che affronta una sempre più impellente necessità sociale e che pesa enormemente sulle condizioni di vita di una crescente parte delle famiglie italiane rigurdo la precarietà del rapporto esistente tra i loro redditi, costituiti da retribuzioni o pensioni ed i costi dell'abitare comprendendo in questa partita anche le spese per i servizi connessi, ovvero i costi per fronteggiare il pagamento delle bollette di acqua, energia,rifiuti, tanto da arrivare ad incidere sul bilancio complessivo familiare con importi che oscillano tra il 30 e il 50-60 per cento del percepito. Una ulteriore criticità è costituita dal fatto dal fatto che quanti vivono in case in affitto hanno in larga maggioranza redditi medio-bassi, risultando, da una recente indagine conoscitiva condotta nel merito,circa un milione e mezzo le famiglie al di sotto dei 15mila euro di reddito ed altrettante che si fermano entro il limite dei 25mila euro. Il fabbisogno di alloggi da immettere sul mercato economico sociale è quindi una necessità non più prorogabile anche perchè se è vero che il governo Prodi ha erogato 550 milioni per la realizzazione di immobili di edilizia residenziale pubblica in grado in un paio di anni di essere messi nella disponibilità degli aventi diritto, è pur vero che nei cinque anni antecedenti al suo mandato non si erano avute da parte del precedente governo erogazioni di fondi a favore del settore immobiliare pubblico. Impellenza di interventi quindi anche perchè, sulla base dello studio della Cgil, risultano attualmente in Italia 40mila gli sfratti per morosità; 750mila le famiglie in difficoltà il cui contratto di locazione è scaduto tra il 2007 ed il 2008 e 600mila le domande inevase per l'ottenimento di una casa popolare. Mentre per quanto riguarda una complessiva dinamica sociale da sostenere c'è da prendere atto che su circa 9 milioni di giovani tra i 20 e i 34 anni, l'80% vive ancora in famiglia in attesa di una sicura sistemazione lavorativa tale da consentire loro di decidere responsabilmente anche sulla possibilità di proprie scelte abitative in grado di sostenere Condividi