Un forte appello al Governo nazionale affinchè apra un tavolo con i sindacati sui rinnovi contrattuali, sulla questione salariale, sulla revisione del sistema fiscale è venuto in mattinata dal capogruppo del PRC alla Regione dell’Umbria Stefano Vinti, dopo la notizia che CGIL,CISL e UIL hanno annunciato uno sciopero generale entro gennaio su questi temi:
“E’ positivo il fatto che i sindacati stiano mettendo al centro della discussione temi reali che interessano la
maggior parte dei lavoratori italiani”-esordisce Stefano Vinti (Prc-Se) sull’annuncio dato da Cgil, Cisl e Uil di uno sciopero generale entro gennaio qualora il Governo non convochi i sindacati per discutere di rinnovo dei contratti,di salario e di fisco”.
Per il capogruppo di Rifondazione Comunista dell’Umbria -“i preoccupanti ritardi nel rinnovo dei contratti nazionali rappresentano una pratica inaccettabile
sul piano delle relazioni sindacali; a questo aggiungiamo l’aumento dei prezzi e il rincaro delle tariffe, elementi questi che concorrono a definire un quadro drammatico per i lavoratori dipendenti. Siamo di
fronte, infatti, - commenta - ad una forte emergenza salariale, ancora più pesante in Umbria dove salari, stipendi e pensioni sono inferiori di circa il 15 per cento rispetto alla media nazionale. Questa situazione – spiega Vinti - è causa di maggiori ingiustizie sociali e di impoverimento di larghe fasce della popolazione. La carenza di domanda interna trova la sua causa fondamentale nella compressione dei consumi”.
“Con gli accordi del luglio 1992 – osserva l’esponente del Prc - si smantellò la scala mobile e con gli accordi del 23 luglio 1993 venne ridisegnato il sistema contrattuale, inaugurando la stagione della concertazione e della politica dei redditi. Il risultato: negli ultimi dodici anni i salari reali sono diminuiti a vantaggio dei redditi da capitale”.
Secondo Vinti “sta ritornando anche l'emergenza inflazione e i beni maggiormente colpiti, secondo i dati Istat, sono quelli di prima necessità col risultato di aggravare ulteriormente le condizioni materiali di
lavoratori e pensionati. Crediamo – conclude – sia necessario, su questi temi, l’intervento urgente del Governo e auspichiamo che i sindacati vengano convocati per aprire finalmente il negoziato sui temi che
maggiormente interessano i lavoratori italiani”.
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