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FIRENZE - Sarà allestita al Museo Nazionale del Bargello, dal 16 aprile al 7 settembre, la prima mostra monografica dedicata allo scultore perugino Vincenzo Danti, intitolata “I grandi bronzi del Battistero. L'arte di Vincenzo Danti, discepolo di Michelangelo”. Lo spunto è offerto dal restauro delle tre grandi figure in bronzo della porta sud del Battistero di Firenze, realizzate dal Danti, che raffigurano la “Decollazione del Battista”. Questo gruppo monumentale, restaurato sotto la supervisione dell'Opificio delle Pietre Dure, costituirà il fulcro dell'esposizione, grazie alla disponibilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore. “Visto da vicino - sottolinea la Soprintendente Cristina Acidini - il gruppo bronzeo rivela ora una suprema eleganza intellettuale nei moti falcati, quasi da danzatori, di Salomè e del carnefice sull'inginocchiato Battista”. Danti non è stato un allievo né un collaboratore diretto del Buonarroti, ma ne è stato tra i più originali e importanti seguaci anche se il suo “michelangiolismo” è diverso da quello dei seguaci fiorentini del Buonarroti. La mostra, che riunisce al gruppo del Battistero e alle opere del Danti già presenti al Bargello gran parte di quelle collocate in altre sedi fiorentine e in raccolte museali in Italia e all'estero, rappresenta così l'occasione per uno studio critico approfondito di questo scultore anche dal punto di vista della sua tecnica magistrale. L'esposizione è curata da Beatrice Paolozzi Strozzi, direttore del Bargello ed è promossa dal ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale di Firenze, il Museo Nazionale del Bargello, l'Opificio delle Pietre Dure e Firenze Musei, insieme all'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e all'Opera di Santa Maria del Fiore. Condividi