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BASTIA UMBRA - Hanno chiesto rispetto ed ascolto delle loro esigenze i lavoratori dell’Isa di Bastia Umbra che lunedì scorso hanno incrociato le braccia per un’ora, raccogliendo l’invito alla mobilitazione lanciato dalla Rsu e dalle tre sigle sindacali del settore, la Fillea-Cgil, le Feneal Uil e la Filca Cisl. Dopo un lungo periodo di sopportazione hanno deciso di farsi sentire da una direzione aziendale sorda ad ogni loro richiesta, tanto da aver superato ogni limite accettabile. E l’alta partecipazione alla protesta, che ha registrato adesioni superiori al 70%, è chiaro indice del loro disagio. L’azienda bastiola, che è leader nel settore dell’arredamento per negozi, occupa più di mille dipendenti. Si tratta, quindi, di una realtà industriale assai importante per la nostra regione: ad essere precisi è la terza azienda industriale per numero di occupati in Umbria, dietro solo alle acciaierie ternane ed alla Perugina. Ci sarebbero, quindi, le premesse per una corretta prassi di relazioni sindacali, ma così non è, tanto che fra le parti in causa si è arrivati alla più totale incomunicabilità. Questioni come il microclima (eccessivo freddo in inverno, eccessivo caldo in estate), il rispetto reciproco dei ruoli, la sicurezza, l’organizzazione del lavoro (circa la metà del personale Isa è precaria) attendono così di essere affrontate in maniera propositiva, per far crescere e rafforzare un’impresa che, come abbiamo detto, svolge un ruolo di rilievo non solo in Umbria, ma anche nel panorama nazionale ed internazionale. La protesta di lunedì aveva perciò come obiettivo principale la ripresa delle relazioni sindacali interrotte, in una visione di condivisione non solo dei problemi che attendono una soluzione, ma anche delle risposte da dare loro. “Tutto questo –spiega Massimo Prosciutti, segretario generale della Fillea-Cgil dell'Umbria – per dare un seguito concreto all’accordo, senz’altro positivo, che era stato di recente siglato con l’azienda”. Da qui l’auspicio che questo primo segnale lanciato dai lavoratori sia di sprone per la convocazione di un incontro in tempi rapidi. “ Apprezziamo il lavoro che la proprietà sta portando avanti - aggiunge Presciutti – ma riteniamo che questo non vada fatto in maniera unilaterale, perché gli oltre mille lavoratori che operano negli stabilimenti Isa non sono una cornice, bensi il cuore pulsante dell’azienda. Per questo le loro considerazioni sono meritevoli di attenzione”. “Noi ci ripromettiamo di fare come sempre la nostra parte, nell’interesse della gente che rappresentiamo e più in generale dell’azienda nel suo complesso; speriamo solo di poterlo fare in un clima di maggiore collaborazione e rispetto”. Condividi