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BOLOGNA - Abbandonare un po' di localismi e cominciare a pensare a un pezzo d'Italia (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche) come ad un unico sistema economico, con differenze, ma anche tanti punti in comune, che può diventare una squadra in grado di affrontare le sfide competitive del mercato. E' questa la riflessione lanciata dalla Cna delle quattro regioni, sulla quale ha chiamato a confrontarsi i quattro vertici istituzionali. Di politiche territoriali per lo sviluppo delle piccole e medie imprese hanno parlato a Bologna, insieme al presidente nazionale della Cna Ivan Malavasi, i presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Umbria, Vasco Errani, Gian Mario Spacca, Maria Rita Lorenzetti e il vice presidente della Regione Toscana Federico Gelli, in una tavola rotonda su 'Reti, innovazione e coesione sociale' che ha visto la partecipazione di amministratori e addetti ai lavori e dell'economista Ilario Favaretto. Pur sottolineando le specificità delle singole realtà territoriali, le quattro amministrazioni regionali hanno illustrato le loro ricette per permettere ai sistemi territoriali di competere nel mercato globale. “Questi territori - ha detto Malavasi - sono quattro eccellenze. Il nostro obiettivo è metterle a confronto per favorire un'integrazione di competenze e di conoscenze, a partire dalla coesione sociale che in questa zona d'Italia e' molto sviluppata. Spesso si parla di attrazione di capitali, ma è importante anche l'attrazione della conoscenza. Anche perché spesso i capitali vanno laddove esiste coesione sociale e conoscenza. E per noi è anche un'occasione per chiedere alla politica di essere più pragmatica e di velocizzare il processo delle decisioni”. Per favorire questo confronto la Cna ha realizzato anche una rivista interregionale ('Io l'impresa, persone-capitali-reti') che si pone l'obiettivo di diventare uno strumento di dialogo fra le imprese e le istituzioni. Condividi