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PERUGIA - Non è il commercio il settore che, in Umbria come in Italia, favorisce l'inflazione: lo ha tenuto a sottolineare Confcommercio consegnando stamani a Mister Prezzi, Antonio Lirosi, alla presidente della giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti, ed al presidente della camera di commercio di Perugia, Alviero Moretti, un proprio dossier sull'andamento dei prezzi alla produzione ed al consumo. Dal dossier “risulta evidente - ha spiegato la Confcommercio regionale, una delle associazioni che hanno dato vita al tavolo per la verifica sui prezzi - che le maggiori tensioni nel corso del 2007 sui beni di largo e generale consumo sono state generate dal settore industriale (più 9,1 per cento) ed assorbite in larga parte dalla rete distributiva (in Umbria l'incremento dei prezzi al consumo è stato del 2,6 per cento, nettamente inferiore del dato nazionale che è del 4,1 per cento)”. Questo, per Confcommercio Umbria, è “un fatto di cui poco si parla, mentre sul banco degli accusati è finito spesso il commercio, ultimo anello della catena, che sta sulla strada ed espone i prezzi”. Sempre stamani, Confcommercio Umbria ha avanzato alcune proposte in riferimento al tavolo di valutazione prezzi e tariffe. Tra queste, la richiesta che la rilevazione dei prezzi venga “volta con criteri e modalità oggettive, con carattere di scientificità. Le rilevazioni devono ripercorrere tutta la filiera attraverso la quale il prezzo arriva alla sua composizione finale. Non vanno tralasciati i costi determinati dai servizi intermedi alle filiere (ad esempio, trasporto e stoccaggio) e tutti gli altri costi: energia, carburanti, tasse, tariffe per i servizi pubblici locali, che incidono pesantemente sul prezzo finale”. Confcommercio è inoltre “disponibile ad accordi per il contenimento dei prezzi al consumo a condizione che tali intese coinvolgano tutti i soggetti della filiera lungo la quale si formano i prezzi e che tali intese comprendano anche i soggetti pubblici e privati coinvolti nella formazione di tasse e tariffe”. La stessa associazione propone che accanto al numero verde per le segnalazioni dei consumatori, venga istituito un numero verde per raccogliere le eventuali segnalazioni da operatori della distribuzione relative a comportamenti scorretti da parte di operatori che stanno a monte della filiera di riferimento, come trasportatori, artigiani, industriali e così via. Condividi