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“Una quarantina di lavoratori a tempo determinato presso l’Università degli Studi di Perugia, alla Facoltà di Agraria e Veterinaria, ormai da 15 anni: il silenzio dell’arroganza, il “no” aprioristico al dialogo con le sigle sindacali, è assordante e inaccettabile, ma noi ci opporremo con ogni strumento”. A prendere la parola, ancora una volta, a favore di tutti coloro che non hanno voce e diritti, in quanto lavoratori precari, sono la Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. “Sarà sciopero se il Rettore continuerà a fare “orecchie da mercante”: manifesteremo compatti e uniti –hanno poi preannunciato- giovedì prossimo alle 10,00 in Piazza dell’Università. Se per tale data, infatti, non avremo avuto alcun segno positivo di dialogo da parte dell’Università degli studi di Perugia –hanno fatto sapere i segretari Massimo Venturini (Flai Cgil), Angelo Manzotti (Fai Cisl), Stefano Tedeschi (Uila Uil)- lo scioperò si farà. Chiediamo, e siamo speranzosi di ottenere, anche la solidarietà di quei lavoratori che hanno contratti di lavoro stabili”. Dopo alcuni anni di concertazione le tre sigle sindacali si vedono costrette, ancora una volta, a scendere in campo. “Non è assolutamente vero –hanno poi smentito i tre segretari- che l’Università degli studi di Perugia debba aspettare risposte al quesito rivolto al Ministero: il decreto Mille Proroghe, infatti, dà la possibilità alle due Facoltà di assumere i lavoratori a tempo determinato. Il silenzio –hanno poi concluso i segretari- induce alla lotta e noi non ci tireremo indietro: saremo vicini a quella quarantina di lavoratori e alle loro famiglie che per 15 lunghi anni sono state costrette a vivere nel precariato e, ad oggi, si vedono, ormai da cinque lunghi mesi, senza stipendio”. Condividi