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PERUGIA - Il giorno dopo l'interrogatorio di Rudy Hermann Guede, Raffaele Sollecito replica a quanto riferito al pubblico ministero Giuliano Mignini dal giovane ivoriano secondo il quale il neolaureato pugliese e Amanda Knox si sarebbero trovati nella casa di via della Pergola quando la studentessa inglese venne uccisa. “Non ero lì e non ho mai conosciuto Rudy Guede” ha ribadito Sollecito oggi a uno dei suoi difensori. Nessun commento invece dai difensori della studentessa statunitense, Amanda Knox, che non hanno fatto eccezioni alla linea seguita finora. Silenzio scelto anche dai difensori dell'ivoriano, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile. L'inchiesta sull'omicidio di Meredith Kercher è comunque in pieno svolgimento. Attesa nei prossimi giorni da un appuntamento forse cruciale. Martedì infatti la Cassazione esaminerà i ricorsi presentati dai difensori di Sollecito, Guede e Knox contro la decisione del tribunale del riesame di Perugia che aveva confermato le ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal gip nei confronti dei tre. La procura perugina avvierà inoltre a breve riscontri sui particolari riferiti ieri da Guede in un interrogatorio durato circa tre ore. Soprattutto su ciò che l'ivoriano ha detto di avere fatto nelle ore precedenti e successive il delitto. Per verificare la veridicità del racconto del giovane nel suo complesso. Oggi intanto Sollecito ha spiegato ai suoi difensori che se Guede ha riferito realmente al pm quanto riportato dai mezzi d'informazione “si tratta di cose assolutamente non vere”. Di interrogatorio “già determinato e concordato” ha parlato la famiglia del giovane pugliese che in una nota fa sapere di essere venuta a conoscenza di “dichiarazioni, definite secretate”. “Dichiarazioni che, se confermate - prosegue la famiglia - risultano essere evidentemente infondate e inattendibili sia per la intempestività rispetto al momento dell'arresto e alle dichiarazioni precedentemente rese dallo stesso Guede, sia per la chiara tempestività in ordine ai prossimi appuntamenti processuali”. I difensori di Sollecito - gli avvocati Marco Brusco, Luca Maori e Delfo Berretti - hanno invece annunciato che intendono chiedere l'acquisizione del verbale dell'interrogatorio di Guede. “Aspettiamo di leggerlo - ha sostenuto l'avvocato Brusco - ma se le indiscrezioni fossero confermate, si tratterebbe di un racconto inverosimile, fatto da una persona inattendibile”. “Se quello che è emerso finora dovesse corrispondere al vero - ha aggiunto l'avvocato Maori - si tratterebbe di un atto di un soggetto disperato”. Condividi