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PERUGIA - Saranno avviati a breve i riscontri in merito a quanto riferito ieri da Rudy Hermann Guede nell'interrogatorio, durato circa tre ore, davanti al pubblico ministero Giuliano Mignini. Agli inquirenti il giovane ivoriano ha parlato della presenza di Raffaele Sollecito e Amanda Knox nella casa dove venne uccisa Meredith Kercher nella notte tra il primo e il 2 novembre scorso. Gli accertamenti della procura di Perugia riguarderanno in particolare gli spostamenti di Guede prima e dopo il delitto. Il giovane ha infatti fornito agli investigatori indicazioni dettagliate sui suoi spostamenti e su quanto fatto la notte in cui venne uccisa la studentessa inglese. Il magistrato intende ora verificare le indicazioni per accertare la veridicità del suo racconto. A questo riguardo ci sono anche da considerare le dichiarazioni rilasciate proprio oggi da Raffaele sollecito riportate da uno dei suoi difensori, l’avvocato Delfo Berretti: “Non ero in quella casa quando Meredith venne uccisa e non ho mai conosciuto Rudy Guede”, gli avrebbe confidato il giovane barese. Che con il suo legale ha commentato le notizie relative all'interrogatorio dell'ivoriano, spiegando però di volere conoscere il contenuto del verbale prima di esprimere un giudizio definitivo. Sollecito - difeso dagli avvocati Berretti, Marco Brusco e Luca Maori - ha sostenuto anche oggi di essere stato a casa sua quando la studentessa inglese veniva uccisa e quindi di essere completamente estraneo al delitto. Con l'avvocato Berretti, ha continuato a sostenere di non aver mai visto e conosciuto l'ivoriano e di non avere mai avuto alcun tipo di contatto con lui. Sollecito ha sottolineato che se Guede ha riferito realmente quanto riportato oggi sui giornali “si tratta di cose assolutamente non vere”. Il giovane (ieri ha compiuto 24 anni) è apparso comunque ”abbastanza tranquillo” al suo difensore. Condividi