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ROMA- “Nella stagione 2001-2002 Luciano Gaucci telefonò al padre di Fabio Gatti e gli disse che se il ragazzo non avesse accettato di passare alla Gea sarebbe finito fuori squadra”. Lo ha detto oggi Claudio Orlandini, ex procuratore del calciatore, al processo per i presunti illeciti attribuiti alla società già presieduta da Alessandro Moggi. La circostanza, tuttavia, è stata smentita dallo stesso Gatti, attualmente al Modena, il quale, sentito come testimone, al pari di Orlandini, dai giudici della decima sezione del tribunale di Roma, ha invece dichiarato che l'allora patron del Perugia, club in cui militava in quel periodo, si limitò a consigliargli di passare alla Gea “perché sarebbe stato meglio per la mia carriera”. “Ne parlai con mio padre - ha aggiunto - decisi di accettare il consiglio del presidente della società che mi aveva fatto esordire in serie A e firmai la procura a Riccardo Calleri, ma non fui soddisfatto del trattamento ed alla scadenza non la rinnovai”. Per Orlandini, invece, la procura di Gatti, ed anche quella di Fabio Miccoli, alla Gea rientrava in un'operazione che doveva portare Fabio Liverani alla Lazio. Sotto processo, per associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite minacce e violenza privata, ci sono Luciano e Alessandro Moggi, Franco Zavaglia, Francesco Ceravolo, Pasquale Gallo, e Davide Lippi. Orlandini, parlando di un altro calciatore del quale non aveva la procura ma che aveva avvicinato dopo il fallimento della Fiorentina, Emiliano Viviano, al quale era interessata la Juventus, ha detto che Luciano Moggi telefonò al padre del procuratore, Andrea Orlandini, dicendogli “stronco la carriera di tuo figlio” se si fosse intromesso nella trattativa. I giudici hanno disposto la citazione, come testimoni, del padre di Gatti e dello stesso Andrea Orlandini. Gli stessi giudici hanno sentito successivamente Paolo Bordonaro, ex procuratore dello juventino Giorgio Chiellini, il quale ha dichiarato che “la Gea aveva nel mercato dei calciatori un'influenza rilevante”. “L'80 percento dei calciatori - ha aggiunto - voleva farsi assistere dalla Gea; non dico che ci fosse la fila per andar da loro, ma quasi. Ciò derivava da una situazione di potere, non c'era concorrenza”. Bordonaro è il procuratore che presentò un esposto alla Federcalcio per lamentare che Chiellini, successivamente assistito da Davide Lippi, era stato avvicinato da un altro procuratore. L'udienza si è conclusa con la testimonianza del centrocampista del Palermo Giovanni Tedesco. “Quando militavo nel Perugia, all'inizio degli anni 2000 - ha raccontato - Luciano Gaucci mi presentò Alessandro Moggi. Firmai la procura, ma non fui soddisfatto del trattamento; non mi chiamava nessuno e, a differenza di altri compagni, non passai a club importanti, nemmeno quando mi fu prospettato un trasferimento alla Lazio”. Condividi