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Riportiamo dal "Messaggero" del 26/3 "Aiutare Bertinotti, così il Pdl non avrà i numeri in Senato" di Claudio Sardo ROMA - «Voterò Pd alla Camera e Sinistra arcobaleno al Senato». Il politologo Gianfranco Pasquino ha scritto sul suo sito che in Emilia è questo il «voto utile». Utile, ovviamente, a ridurre le chances di Berlusconi di ottenere la maggioranza in Senato. E Pasquino non sarà il solo. Anche Mauro Zani, bolognese, eurodeputato dell’Ulivo, ha annunciato che farà altrettanto. La legge elettorale, infatti, assegna il premio di maggioranza regionale alla coalizione prima arrivata e suddivide i restanti seggi tra le liste che superano il quorum dell’8%. Dal momento che in Emilia il Pd è decisamente favorito, se la Sinistra raggiungesse l’8%, sottrarrebbe due seggi direttamente a Berlusconi. Due seggi in un Senato dove la maggioranza è appesa a un filo. Al loft negano ogni combine. Anzi, se possibile, la contrastano: «Noi corriamo per vincere - sottolinea Dario Franceschini - e, se fosse Berlusconi a vincere di un voto, è bene che governi lui». L’ipotesi di un governo di larghe intese è considerata poco meno di una sciagura. Sono lontani i tempi in cui il Pds diede una mano (e qualcosa di più) alla lista Dini per raggiungere il quorum del 4%: erano le elezioni del ’96 e senza quell’«aiutino» in Emilia, Toscana e Umbria il primo governo Prodi non sarebbe mai nato. Era un’altra legge elettorale. E Dini era un alleato, non un avversario. Eppure anche oggi un passa parola è iniziato. Non tutti aderiscono al fair play del Pd. Qualche elettorale resta dell’idea che bisogna impedire il governo Berlusconi. Per questo cerca nelle pieghe del Porcellum il «voto utile». E, a dispetto delle apparenze, il voto utile per il Senato in alcune Regioni si indirizza sulla Sinistra arcobaleno. Ad esempio nelle Regioni rosse e in Lombardia. In Emilia, Toscana e Umbria i seggi che conquisterà Bertinotti saranno tutti sottratti a Pdl e Lega. Cinque seggi in tre regioni, se la Sinistra ottenesse ovunque l’8%. In Toscana e Umbria il pronostico è favorevole. In Emilia meno. Da qui il passa parola. È stato Europa, ieri, il primo quotidiano a darne notizia: «Mi è capitato a Reggio e a Piacenza - ha raccontato Pierluigi Castagnetti - di parlare con due giovani che vorrebbero votare alla Camera per noi e al Senato per Bertinotti». Ma anche in Lombardia, dove domina il Pdl, potrebbe valere lo stesso schema di «voto utile». Se la Sinistra non ottenesse il quorum, infatti, Berlusconi potrebbe conquistare 29-30 seggi in Lombardia, 3-4 più del premio. Con l’8% invece la Sinistra otterrebbe come minimo 4 seggi, togliendone tre alla coalizione Pdl-Lega e uno al Pd. Altri tre seggi che potrebbero diventare pesantissimi. Naturalmente, seguendo questo filone di «voto utile», la regola potrebbe ribaltarsi nelle regioni dove la partita tra Pdl e Pd è apertissima: ad esempio nel Lazio, in Abruzzo, in Liguria, nelle Marche, in Calabria. In questi casi la logica anti-berlusconiana potrebbe invertire la parola d’ordine: Sa alla Camera e Pd al Senato. Al loft ripetono: «Parlarne è dannoso perché organizzare un simile marchingegno impossibile». Può un passa parola spostare qualche decina di migliaia di voti? Condividi