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ORVIETO – E’ stato presentato nella sala consiliare del Comune di Orvieto, il libro che ripercorre la biografia di Marcello Conticelli, l'artigiano orvietano che dalla seconda metà dello scorso secolo ha legato il proprio nome all'arte del ferro battuto. Il volume, intitolato “Tra l'Incudine e il Marcello” (Edizioni Intermedia), è curato dal giornalista Roberto Conticelli, figlio di Marcello, e da Silvia Conticelli, la nipote tredicenne che ha raccolto le “confessioni”' dell'artigiano. Conticelli, nel lontano 1964, ha realizzato il pregevole Calice in oro donato dalla città' di Orvieto a Papa Paolo VI in occasione della sua visita sulla Rupe. La prestigiosa opera venne successivamente donata dal Pontefice alla Cattedrale di Bombay, dov'è tuttora conservata. In anni più recenti Conticelli ha eseguito il Nuovo Reliquario del Miracolo di Bolsena, che contiene il drappo bagnato dal “Sangue del Signore” all'origine della solenne ricorrenza mondiale del Corpus Domini, confrontandosi nell'occasione con il precedente manufatto, realizzato da Ugolino di Vieri, che costituisce uno dei più straordinari capolavori dell'oreficeria medievale di tutti i tempi. Conticelli ha collaborato per circa quarant'anni all'allestimento del Corteo storico (oltre 400 figuranti) che sfila per le vie di Orvieto nella giornata del Corpus Domini, ed è l'autore di tutte le armi, le armature, gli scudi e le corazze dei personaggi, oltre che di molti dei Gonfaloni artistici che vengono esposti in città durante la storica sfilata. Disegnatore provetto, oltre che cesellatore e continuatore di tecniche antichissime legate alla lavorazione del ferro, Conticelli, che oggi ha 78 anni, è considerato l'ultimo esecutore mondiale dell'ageminatura, cioè della tecnica di inserire metallo prezioso fuso all'interno di scanalature precedentemente ricavate sul manufatto. Suoi lavori di arte sacra sono presenti nella Chiesa di Santa Cristina a Bolsena, nel Santuario di Santa Maria del Sasso di Bibbiena (Arezzo), a Viterbo (Basilica di Santa Rosa), Castiglione in Teverina, all'interno del Duomo di Orvieto e, sparse qua e là', in moltissime chiese e pievi del territorio orvietano e di quello viterbese. Alcune sue opere per abitazioni private di Orvieto, Roma, Milano, Perugia e Firenze (città nella quale ha eseguito opere anche per la nota casa di moda Gucci) sono state immortalate dalle più prestigiose riviste di arredamento del mondo. Condividi