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di Nicola Bossi Perugia - E’ veramente difficile parlare di sicurezza alla Pallotta. Difficile perché gli animi sono esasperati, perché la criminalità è soffocante e perché alcune note xenofobe si sono inserite nello spartito della vita sociale di questo quartiere a rischio. La proposta di Rifondazione Comunista sulla sicurezza – presentata ieri sera in un vivace dibattito – aveva elementi di novità: delle colonnine fisse “Sos” da inserire nei parchi direttamente collegate con la polizia municipale, dei punti fissi a favore delle vittime dove si ricevono notizie su come e dove sporgere denuncia, su come fermare le carte di credito e anche dove trovare un conforto psicologico. Inoltre: previste delle case di fuga per le donne che subiscono violenza e anche dei centri d’accordo dove mediatori sociali cercano di risolvere il problema dei conflitti etnici e generazionali. Elementi tangibili di una prevenzione e di un aiuto alle vittime che ovviamente non risolvono in toto il problema sicurezza nei quartieri a rischio, ma che certamente danno delle piccole risposte ai cittadini. In fatto di sicurezza il coordinatore dei circoli di Rifondazione Comunista, Luciano Della Vecchia, ha ribadito alla platea – presenti anche i rappresentanti dei comitati – che la politica non può fare di più dato che tutte le competenze sull’ordine pubblico spettano esclusivamente alle forze dell’ordine. MA I COMITATI hanno preferito non cogliere l’occasione di discutere su queste soluzioni tangibili offerte da Rifondazione. Si è parlato della situazione della Pallotta, si sono dette delle assurdità (ci vorrebbero le ronde armate) e si è fatta un po’ di propaganda politica per alcune fazioni di estrema destra. Poi il civile dibattito come al solito è degenerato con la lite tra i comitati e Don Leonello Birettoni, il prete degli immigrati. RIFONDAZIONE COMUNQUE non ha perso la testa ed ha invitato tutti i cittadini della Pallotta a prendere visione della propria ricetta ed avviare un tavolo di confronto per cercare di trovare un accordo civile tra le parti al fine di avviare un nuovo processo di integrazione tra italiani e stranieri. Condividi