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PERUGIA - E' un bilancio “decisamente positivo” delle sue attività, che hanno favorito la nascita di oltre quattrocento imprese in cinque anni in Umbria, quello con cui il Consorzio “Novaumbria” giunge alla sua naturale scadenza. Lo ha sottolineato Calogero Alessi, presidente del Consorzio costituito nel 2003 da Sviluppumbria, Gepafin, Camere di commercio di Perugia e Terni e Bic Umbria, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamani a Perugia. Novaumbria - è detto in una nota della Regione - è stato creato in risposta al bando regionale per l'individuazione dell'organismo intermediario per la gestione della “Sovvenzione globale-Misure D3 e E1”, nell'ambito del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2000-06, a sostegno della creazione d'impresa e del consolidamento del tessuto imprenditoriale umbro. Il Consorzio ha operato per sostenere processi di autoimpiego e natalità imprenditoriale, in particolare nel settore dei servizi, del non profit e dell'economia sociale. Sono stati oltre 6.000 gli utenti ricevuti negli sportelli territoriali, di cui 700 imprenditori e 5.400 aspiranti tali. I percorsi formativi hanno coinvolto complessivamente circa 1.600 persone, sono state erogate circa mille consulenze, di cui oltre 500 in fase di precostituzione; tali interventi hanno favorito la creazione di 411 nuove imprese dislocate su tutto il territorio regionale. I cinque bandi per la erogazione di incentivi economici agli investimenti nelle aree “non Docup” (Comune di Perugia) hanno consentito di finanziare e di assistere nella fase di avvio 178 neoimprese. “Nella programmazione 2000-06 del Fondo sociale europeo - ha rilevato l'assessore regionale alle Politiche attive del lavoro, Maria Prodi - la Regione Umbria ha scelto di sperimentare lo strumento della 'Sovvenzione globale' per privilegiare iniziative di sviluppo locale, destinando al suo finanziamento, in un arco temporale di circa cinque anni, oltre dieci milioni di euro. Il profilo innovativo di tale progetto - ha aggiunto l'assessore - è rappresentato dalla natura integrata degli interventi finanziabili: il Fondo sociale europeo, la cui operatività si estende a tutto il territorio regionale, è intervenuto ad integrazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), permettendo anche nei territori esclusi da questi benefici comunitari di usufruire dei contributi a fondo perduto per la creazione di nuove imprese”. “L'occupabilita' - ha concluso l'assessore - e in particolare il superamento del gap tra occupazione e imprenditorialità maschile e femminile, sono obiettivi che la Regione Umbria si pone e che costituiscono importanti pilastri della programmazione per il settennio 2007-13”. Condividi