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CITTA' DI CASTELLO - L’amministrazione comunale tifernate non ci sta e reagisce anche sul piano legale a quelli che considera attacchi pretestuosi e basati su delle falsità mossigli dai promotori del “Nuovo Comitato di Belladanza”. Li giudica diffamatori ed afferma che pongono in una cattiva luce anche la città, da qui la decisione di mettervi fine. A tale scopo - come ha di persona reso noto questa mattina lo stesso sindaco Fernanda Cecchini - se da un lato ha conferito incarico ad un luminare del foro di Bologna, specializzato in materia servizi pubblici locali, l’avvocato Giuseppe Caia, di resistere in giudizio al ricorso che alcuni cittadini residenti nei pressi della discarica (per la gran parte di origini straniere), hanno promosso al Tar contro lo studio di fattibilità relativo al preselettore ed all’ampliamento della discarica stessa, dall’altro lato si è rivolta all’avvocato tifernate Fabrizio Mastrangeli, conferendogli il mandato di tutelare l’immagine, il buon nome e gli interessi del comune e della città. La polemica è deflagrata in occasione dell’assemblea popolare che era stata convocata per discutere su tali delicate questioni. In quella circostanza il Nuovo Comitato, costituitosi in contrapposizione a quello che tradizionalmente s’era occupato della vicenda, ha iniziato a lanciare i suoi strali avvelenati nei confronti del Comune. Da allora è stato un continuo crescendo con dichiarazioni rilasciate a getto continuo ad emittenti televisive, documenti fatti pervenire alle redazioni dei giornali e la pubblicazione di pagine e pagine di commenti su un apposito sito internet nel quale aleggiano accuse neppure troppo larvate di corruzione, lasciando con ciò intendere che sotto sotto si starebbe mestando nel torbido. Ed ancora l’accusa di voler fare di Belladanza la discarica dell’Umbria e financo di voler alimentare un lucroso turismo dei rifiuti, facendoli giungere a Città di Castello da ogni parte d’Italia. Troppo per la sopportazione di una Giunta che afferma di capire bene la delicatezza della materia rifiuti, per i suoi aspetti sanitari, ambientali ed economici, tanto da aver avviato una procedura di partecipazione con i cittadini e che lo studio di fattibilità del progetto costituisce solo la cornice di riferimento preliminare ed imprescindibile per qualsiasi confronto sulle prospettive della gestione dei rifiuti a Città di Castello ed in Alto Tevere. Il preselettore si renderebbe utile, in sostanza, per ridurre il quantitativo dei rifiuti da introdurre in discarica, allungandone così il tempo di vita, mentre il ventilato ampliamento si limiterebbe alla creazione di alcune fasce di rispetto ed all’area sulla quale far sorgere il preselettore medesimo. Dopo anni che se ne parla, si è giunti ora alla vigilia di una svolta importante per i cittadini del comprensorio –sostengono sempre in Comune-, e “non è assolutamente tollerabile che il procurato allarme pubblico, costruito su falsità, metta in forse un obiettivo a lungo perseguito, proprio quando vi sono le condizioni perché questo si possa finalmente e concretamente realizzare”. A Città di Castello vi sono, insomma, le condizioni per discutere serenamente se e come realizzare il preselettore, se ampliare ed a quali condizioni la discarica di Belladanza e, infine, anche se chiudere Belladanza e sobbarcarsi l’onere di mandare altrove i rifiuti prodotti. La Giunta sente perciò di interpretare correttamente il sentimento di quella che giudica essere la gran parte della città, allorché “respinge e contrasta nel modo più netto ed assoluto scorribande costruite a tavolino per creare confusione e disorientamento in un ottica deformata di malaffare che è del tutto estranea alla realtà ed all’azione delle sue istituzioni”. Condividi