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PERUGIA - Si chiama “Fuori dal labirinto” il progetto della Regione Umbria a favore delle persone oggetto di sfruttamento, violenza e tratta. L’iniziativa, voluta dall’assessorato regionale alle Politiche sociali, rientra nell’ambito dell’attuazione del programma di protezione speciale previsto dall’articolo 18 del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina sull’immigrazione e le norme sulle condizioni dello straniero, che dà alle istituzioni e alle associazioni la possibilità di presentare progetti per assicurare assistenza e percorsi d’integrazione sociale a tutti i soggetti vittime del traffico di persone a scopo di sfruttamento. Ente capofila di “Fuori dal labirinto” sarà la Regione Umbria, assessorato alle Politiche sociali e abitative, che ha presentato il progetto con i Comuni di Perugia, Spoleto, Narni, Panicale, Todi e la Provincia di Terni, mentre ad attuarlo saranno l’Associazione San Martino, la società cooperativa Borgo Rete e l’Opera Pia Istituto Crispolti. Scopo del lavoro sarà quello di perseguire la promozione umana e l’inserimento delle persone vittime di sfruttamento, consolidare gli interventi attivati sulla tratta, mettere a rete le esperienze e le risorse rafforzando le sinergie istituzionali, proseguire la formazione degli operatori, diffondere conoscenza sul territorio relativamente a queste problematiche. La Regione Umbria – ha sottolineato l’assessorato alle politiche sociali – già da tempo ha realizzato progetti rivolti a contrastare la tratta di persone e i fenomeni di violenza o di traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento, anche in considerazione del cambiamento socio demografico. A proposito gli Enti locali della Regione hanno attivato percorsi di assistenza, di monitoraggio e mappatura del fenomeno con l’obiettivo comune di creare una rete di soggetti attivi sul territorio che impegnino risorse umane e professionali, per costruire un patto di comunità finalizzato alla promozione della qualità dell’esistenza delle persone nell’ottica dell’inclusione sociale e della sicurezza. La Regione ha già attivato il progetto “NonSiTratta” contro lo sfruttamento e la riduzione in schiavitù dei minori. Un fenomeno – ha sottolineato l’assessorato – significativo anche nella nostra regione dove arrivano bambini non accompagnati che, nella maggior parte dei casi, finiscono in circuiti devianti o si riducono a chiedere l’elemosina in giro per le città. Condividi