DOSSIER PASQUA/ Solo il 20 per cento della popolazione umbra può permettersi due giorni di ferie

Non una Pasqua fiacca sul fronte turismo ma per ora una Pasqua con tanta incertezza. Per moltissimi umbri la decisione di prendersi una vacanza verrà presa “last minute” disorientati come sono dalla grande instabilità del nostro Paese e condizionati da una Pasqua assai anticipata rispetto agli anni scorsi. Di certo la vacanza sarà, a stragrande maggioranza, “italiana”. Saranno comunque circa 200 mila gli umbri, fra i quali molti giovani, che si concederanno una vacanza durante il week end pasquale. Lo zoccolo duro individuato dalla indagine è del 26% che non rinuncia alla prima gita di stagione anche se una fetta rilevante del campione circa il 51% degli intervistati ha già deciso per il no. Rimane un 23% di indecisi che può far pendere la bilancia all’ultimo momento o verso un aumento dei vacanzieri pasquali o, viceversa, di rinunciatari. Di tutti coloro che andranno in vacanza solo il 27% dei vacanzieri opterà per una struttura turistica vera e propria (alberghi villaggi turistici, campeggio), mentre la maggioranza si recherà da parenti o amici o in casa di proprietà . Altri sceglieranno soluzioni diverse: all’insegna del risparmio come il ricorso al bed&breakfast, agriturismo od ancora prendendo una casa in affitto. In cima alle preferenze dei vacanzieri umbri ci sono le città d’arte scelte da circa il 38% degli intervistati . Dopo le città d’arte si piazzano le località di mare (22%), poi montagna (19%) e terme (11%). Ma quanto spenderanno i vacanzieri? Dall’uovo di Pasqua usciranno, secondo le previsioni Confesercenti, circa 84 milioni di euro. Con una spesa media che, si aggirerà attorno ai 420 euro per un periodo di tempo in media di tre giorni. I dati raccolti dal sondaggio indicano ancora una volta l’esigenza di una terapia d’urto per rilanciare l’economia che riporti in primo luogo stabilità e serenità economica nelle famiglie e che sia anche in grado di mettere in campo progetti ed interventi in grado di prolungare la stagione turistica oltre i confini stretti dei periodi tradizionali.