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di Daniele Cibruscola PERUGIA – Presentata oggi nei locali di Palazzo Cesaroni, alle ore 11.00, la lista dei candidati della Sinistra Arcobaleno per la Regione Umbria. L'arringa di apertura è toccata a Stefano Vinti, segretario regionale del Prc e secondo candidato umbro della Sinistra per la carica di Senatore. “La decisione di costruire questo percorso comune qui in Umbria è stata presa persino prima che a livello nazionale – ha dichiarato – Nella Sinistra Arcobaleno non confluiscono soltanto partiti (come Rifondazione, Verdi o Comunisti Italiani) fortemente radicati nel territorio, ma anche associazioni e movimenti: sono convinto che sarà proprio questa la nostra forza, la partecipazione popolare”. Lo stesso Vinti ha poi chiuso la sua introduzione denunciando la grave campagna di (dis)informazione attuata dai media durante questa campagna elettorale. Sono stati proprio i media infatti ad aver “unilaterlmente deciso che il sistema elettorale debba essere (e sia) bipartitico. Noi comunque a partire da questa settimana garantiremo ai cittadini umbri una campagna elettorale “in carne ed ossa”, per le strade e nelle tante piazze sparse per il territorio”. Dopo di lui, Paolo Brutti – Senatore uscente di Sinistra Democratica e membro dell'8° Commissione permanente ai Lavori Pubblici, attualmente primo candidato umbro al Senato per la Sinistra Arcobaleno – ha posto l'accento sulle evidenti quanto pericolose connivenze tra Pd e Pdl. Partiti che secondo Brutti “sostengono all'unisono, e senza alcun apparente pudore, l'apertura di una nuova fase di convergenze politiche. Una fase nella quale a governare saranno (indipendentemente dal risultato elettorale – ndA) entrambe le formazioni che, infatti, fin da ora si presentano con programmi a loro stesso dire simili o vicendevolmente scopiazzati”. “In una società nella quale le differenze vanno aumentando – ha poi proseguito – è sempre più importante fare “scelte di parte” ed assumere posizioni chiare. Noi non siamo e non vogliamo essere equidistanti (il gergo è di Veltroni, l'idea è del tutto opposta – ndA) tra chi in Italia il potere ce l'ha e chi invece lavora e fatica ad arrivare a fine mese; non siamo equidistanti tra chi distrugge l'amibente e chi lotta per proteggerlo; non siamo, ed è questa la vera laicità che difendiamo, equidistanti tra la Chiesa e lo Stato Italiano”. “Getteremo il seme di una pianta – conclude poi il suo intervento – che in futuro crescerà parecchio, ne siamo certi”. A seguire è stato il turno dell'altro senatore uscente (Prc), questa volta donna (e sono ben 7 in Umbria le appartenenti a questa categoria ad essere state inserite nelle liste della Sinistra) e membro della 2° Commissione permanente alla Giustizia, Maria Rita Boccia. “In questo Paese – ha esordito la Capofila dei candidati alla Camera – di sinistra c'è davvero bisogno; e la sinistra, in Italia, si chiama Sinistra Arcobaleno”. In opposizione ai ripetuti inviti al voto utile, al bipartitismo e al “governismo” (per dirla alla Sartori) la Boccia ha poi espresso la ferma convinzione che “il voto alla Sinistra sia un voto utile alla democrazia: perchè noi diamo importanza alle idee e ai bisogni dei cittadini, non improntiamo la nostra azione alla sola funzione di di governo”. “Una scelta di parte diceva Brutti prima di me – ha poi concluso – e, lo dico da donna, oggi c'è sempre più bisogno di stare dalla parte del lavoro”. La parola è infine passata all'altra “rosa” seduta al tavolo di Palazzo Cesaroni, Daniela Chiavarini (Verdi) che a nome di tutto il partito ha voluto rimarcare il pieno appoggio al progetto della Sinistra Arcobaleno. Un appoggio “sincero fondato sulla concreta condivisione di valori e idee”, che arriva nonostante la presenza del partito ambientalista nelle liste elettorali sia di fatto una presenza “di servizio”, nel senso che (salvo miracoli dell'ultimo minuto) difficilmente verranno eletti candidati dei Verdi in questa regione. A chiudere l'incontro (in risposta alle domande dei goirnalisti sulle liste elettorali umbre degli altri partiti) è stato nuovamente un intervento di Stefano Vinti che prima ha divertito la sala con un sarcastico “Ormai tra Pd e Pdl, tra Veltroni e Berlusconi, non si sa più dove debba essere messa quella “L”, lettera che tra l'altro sembra essere rimasta l'unica distinzione tra i due soggetti politici”, poi ha seriamente mostrato il suo disappunto per le scelte dei due partiti. Da una parte il Pd(l), che nelle sue fila “ha deciso di catapultare qui in Umbria Speciale: un uomo – ha sottolineato – sotto la cui guida la GdF non è stata in grado di operare una concreta politica di lotta all'evasione fiscale (che è stata infatti stimata intorno ai 100 milionii di euro – ndA) e che adesso, in faccia a ogni logica meritocratica, viene proposto per un seggio in parlamento”. Dall'altro il Pd, che “Ha singolarmente deciso di presentare Rutelli: è a dir poco strano veder chiedere ai cittadini umbri di votare per l'ex, e al contempo attuale candidato, Sindaco di Roma. Specie in un territorio la cui storia è stata da sempre caratterizzata da forti lotte per l'emancipazione dalla Chiesa e dal suo potere temporale. All'inizio – ha infine concluso – ho pensato si trattasse di uno scherzo!”. Condividi