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di Lorena Pesaresi* (consigliere dei Ds a Perugia, area ecologista" La Sostenibilità Ambientale e sociale del minimetrò E’ per me una grande soddisfazione vedere e toccare con mano il minimetrò a Perugia, un’opera alla quale ho sempre creduto e per la quale anch'io ho potuto contribuire a realizzare avendo fatto parte dal 1998 al 2006 nel Consiglio di Amministrazione della Minimetrò S.p.A. Con l’avvio del minimetrò abbiamo compiuto una delle azioni più importanti nella storia perugina dimostrando un “cambio di passo” sulle cose da fare a Perugia per migliorare la vivibilità di una città a forte impronta storica, per ridurre le emissioni, per liberare l’acropoli dalle auto e dai mezzi pesanti, per incentivare la mobilità pedonale. Questo è per me il senso vero del nostro “ambientalismo del fare”. Un segnale di grande responsabilità verso la qualità ambientale, sociale ed economica e per garantire un futuro migliore alle generazioni che verranno. Sì, è il primo passo concreto, dopo le scale mobili, che ci pone ancor più all’avanguardia nel mondo e ci dimostra come interventi di “mobilità sostenibile” di questo tipo possano concretamente, in una città piccola quanto complessa come Perugia, cambiare il volto di una città accettando la sfida del cambiamento e dell’innovazione. In questa direzione, con il minimetrò, seppure si tratta di un’opera non ancora completa, è possibile ridisegnare da subito la mobilità urbana ma anche realizzare quel concetto che ci sta molto a cuore di “città sicura”, intesa come luogo solidale capace di esprimere e recuperare un desiderio di incontro tra individui-cittadini che sembrava essersi perso. La prima sensazione che ho infatti percepito, sin dall’inaugurazione del minimetrò, è quella di una città in ripresa che vede famiglie, giovani, bambini, anziani tornare a frequentare liberamente e a godersi il proprio centro storico colmando quel senso di “vuoto” che sembrava quasi impossibile rimuovere. La gente si saluta sorridente e si intuisce l’orgoglio per la propria città che ha saputo realizzare un’opera così grandiosa. Non meno significativa la consistente riduzione della congestione del traffico veicolare nelle diverse aree di raccordo della città con una conseguente riduzione delle emissioni acustiche e di CO2 in atmosfera. Tuttavia rimane aperta la questione del “rumore” e gli striscioni con inni di protesta contro il minimetrò per il suo impatto visivo e acustico, ma io credo che margini di miglioramento esistono e in questo senso i tecnici e gli amministratori hanno già fatto e stanno facendo molto ottenendo abbattimenti consistenti della rumorosità oggi pressoché impercettibile. Certo molto si può ancora fare ma applicando anche un pò di sano buon senso: nelle ore di traffico normale si fa davvero fatica a sentire il Minimetrò tra i rumori del via vai delle macchine e di contro non si può pensare di ottenere un notevole vantaggio senza un piccolo prezzo da pagare. Una cosa è certa il Minimetrò è il sistema di trasporto di gran lunga meno rumoroso tra quelli oggi possibili. E’ l’opera nel suo complesso, in sintesi, che induce sull’ambiente un impatto positivo aumentando anche la qualità dell’aria in virtù degli spazi verdi progettati dallo stesso Jean Nouvel e ancora in corso d’opera. Grazie a questa nuova tecnologia si sta affermando un nuovo modello di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente naturale-urbano, del sistema di relazioni, dei luoghi, dei tempi e degli orari di una città a misura di tutti e capace di riscoprire e far vivere i propri spazi di vita e di lavoro. Condividi