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PERUGIA – “La laicità è una condizione generata dal pensiero del cristianesimo ed è qualcosa che bisogna approfondire a garanzia per tutte le religioni e per dare vita al confronto e al dialogo”. Lo ha affermato a Perugia il Priore della Comunità Monastica di Bose, Padre Enzo Bianchi, intervenendo all'incontro “Laicità e religioni nella città' plurale”, promosso dall'associazione “Laboratoriosì” (Laboratorio per la società interculturale) con il contributo della Regione Umbria. Scopo dell'iniziativa - riferisce un comunicato della Regione - organizzata a conclusione di un ciclo di appuntamenti previsti nell'ambito del progetto “La grammatica del dialogo”, è favorire l'incontro tra persone di etnie, culture e religioni differenti. “Un confronto - ha spiegato Padre Enzo Bianchi - che va costruito offrendo con rigore e coerenza tutta la ricchezza culturale e spirituale di cui si è portatori senza arroganze, con attenzione e amore per la storia degli uomini. E' importante per il futuro della società che non credenti e credenti possano incontrarsi per un cammino comune”. “Nessuna singola religione può arrogarsi il diritto di essere l'unica - ha detto Alessandro Vestrelli del Servizio Relazioni Internazionali della Regione Umbria - L'Umbria, da sempre, è una terra di pace e di cultura, a proposito non possono non essere ricordati San Francesco e Aldo Capitini che ha lottato per la non violenza e la democrazia partecipata dal basso. Ora ci troviamo di fronte alla grande sfida della multietnicità che deve essere interpretata come valorizzazione delle differenze, in particolare religiose”. Vestrelli ha poi evidenziato che “l'intercultura continuerà ad occupare un posto importante nelle politiche della Regione”. Condividi