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PERUGIA - Le risorse idroelettriche complessive presenti nel territorio provinciale di Perugia possono permettere una potenzialità massima teorica di circa 110 MW, per un corrispondente prelievo di energia di circa 83.000 MW/h. A questi si può aggiungere un ulteriore dato, quello cioè indicativo delle risorse ancora potenzialmente sfruttabili, stimabile nel complesso, sempre in linea teorica, in 16,6 MW di potenza elettrica ricavabile e di circa 60.000MW/h di energia prelevabile. A rilevare tutto ciò è lo studio di valutazione delle potenzialità idroelettriche nel territorio della nostra provincia, che rappresenta un vero e proprio programma di valorizzazione dei corsi d’acqua pre-adottato dalla Giunta provinciale. Un lavoro di ricerca e di elaborazione, affidato dallo stesso Ente provinciale ad uno Studio tecnico esterno, al fine di dare risposte concrete alla sempre più pressante richiesta energetica sia in campo civile che industriale, attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili che comportano una riduzione dell'impatto inquinante e una migliore conservazione delle risorse ambientali. Di fronte alla vertiginosa crescita del costo del petrolio, come fa notare l’assessore all’ambiente, il mondo imprenditoriale ha avviato in maniera autonoma una ricerca di sfruttamento delle risorse idrauliche presenti sul territorio ed ha presentato una serie di progetti allo scopo di dare risposte concrete all'aumento dei costi energetici. “Avvalendosi della tecnologia che ha migliorato la resa e produttività delle macchine idrauliche – prosegue l’assessore competente - ottenendo da piccoli salti e ridotte portate idriche buone rese energetiche e minor impatto ambientale sono stati depositate alla Provincia una serie di istanze con i relativi elaborati tecnici. La Provincia, quindi, allo scopo di evitare il proliferare indiscriminato di centrali sulle aste dei corpi idrici con evidente ricaduta negativa anche sotto il profilo ambientale ha voluto regolamentare la loro costruzione mediante uno strumento di programmazione e pianificazione delle potenzialità idroelettriche dei corpi idrici che, attraverso il recupero di strutture esistenti, esalti il patrimonio storico e culturale presente nel nostro territorio ed individui i limiti oltre i quali si determinerebbe uno stravolgimento del suo equilibrio”. Da qui dunque lo studio di valutazione delle potenzialità idroelettriche nella provincia di Perugia. Uno studio che prende in esame 327 siti esistenti, di cui però solamente il 41% circa si ritiene che abbia delle potenzialità idroelettriche (i siti esclusi, anche se alcuni dotati di passate concessioni, sono soggetti a regimi idrologici a carattere prevalentemente torrentizio, con ampi periodi di portate nulle e perciò ad oggi non interessanti sotto il profilo dello sfruttamento idroelettrico). L'elenco è integrato con altri 15 potenziali punti di sfruttamento idroelettrico selezionati in base alle caratteristiche riportate a seguito di indagini svolte nel territorio. Di tutti i siti rilevati, poi, vengono analizzati nel dettaglio 132, di cui 14 sfruttati; 38 sfruttabili; 29 sfruttabili con riserva; 13 sfruttabili in alveo nudo; 28 non sfruttabili; 10 non pervenuti. E’ stata dunque calcolata la potenzialità massima teorica delle risorse idroelettriche provinciali stimata come detto in circa 110 MW per un corrispondente prelievo di energia di circa 83.000 MW/h. Il documento di cui intende avvalersi la Giunta provinciale è corredato anche di una documentazione fotografica e cartografica che inquadra i siti individuati su supporto GIS, consentendo di visualizzare l'esatta localizzazione di ognuno insieme ai principali dati utili per valutare quali sono favorevolmente sfruttabili. Questo Piano sarà ora oggetto di un confronto con i Comuni interessati per poi essere portato in Commissione consiliare provinciale prima e in Consiglio provinciale poi dove riceverà la definitiva approvazione e diventerà esecutivo. Per l’assessore provinciale all’ambiente si tratta di “un’iniziativa che anticipa i tempi, un significativo passo in avanti, rispetto agli obiettivi che ci attendono entro il 2020, ovvero la riduzione del 20% di anidride carbonica immessa in atmosfera e il traguardo del 20% di energia ricavata da fonti rinnovabili”. Condividi