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PERUGIA - Se son rose presto fioriranno, almeno ce lo auguriamo. Ci riferiamo al Piano triennale 2007-2009 per il diritto allo studio che la Terza commissione di Palazzo Cesaroni ha appena approvato (con il voto contrario dei consiglieri del centrodestra), recependo le osservazioni e le proposte di modifica giunte dalle audizioni con le categorie interessate alla questione. Grazie a queste preziose indicazioni sono state messe in evidenza le priorità degli interventi, migliorando la leggibilità del documento e riconducendo negli allegati la descrizione del contesto in cui questo strumento dovrà agire e sono state anche meglio specificate l’entità complessiva dei finanziamenti di cui potrà avvalersi (più di nove milioni e mezzo di euro) e le aree di intervento. Tra i criteri e le linee di indirizzo a cui si devono ricondurre le progettualità delle scuole e delle amministrazioni comunali, sono state individuate: l'educazione alla legalità e alla salute; i rapporti con il mondo del lavoro e quelli fra scuola e territorio; l'integrazione scolastica; l'ampliamento dell'offerta formativa. A questi si sono aggiunti l'educazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e l'educazione al diritto di cittadinanza, rivolta agli immigrati e più in generale alle giovani generazioni. Sono state anche aggiunte azioni per l'educazione degli adulti, la formazione permanente lungo tutto l'arco della vita, l'assistenza ai soggetti appartenenti a gruppi sociali vulnerabili e a contesti di marginalità, il sostegno dell'innovazione attraverso metodologie di apprendimento alternative. Fra gli interventi di supporto all'attività formativa della scuola (da sostenere con i finanziamenti del Fondo sociale europeo) è stata prevista la promozione del pluralismo informatico tramite progetti sull'open source (materia sulla quale il Consiglio ha approvato una apposita legge regionale) e la diffusione della cultura scientifica tramite la sperimentazione di interventi pilota che rientrano nell'integrazione del sistema scuola/formazione/lavoro rivolti alla “contaminazione” dei processi educativi con la “cultura professionale” e con la “cultura scientifica”. II Piano triennale per il diritto allo studio, intitolato “Per il diritto all'apprendimento lungo l'arco della vita”, si propone, quindi, come strumento al servizio della Regione nel processo di realizzazione di una "società ad alta competitività, fondata sulla conoscenza, con la creazione di maggiori e migliori lavori", secondo quanto previsto dalla Strategia di Lisbona. Condividi