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PERUGIA - I detenuti portatori di disturbi mentali costituiscono ormai una percentuale significativa della popolazione carceraria. Da ciò l'esigenza di lavorare ad una nuova clinica psichiatrica che ricerchi nuovi equilibri nelle complesse strategie di intervento e promuova accordi operativi fra carcere e servizi territoriali: il progetto avrà la veste di una “Consensus Conference”', in programma a Perugia, nell'aula Magna dell'università, domani e giovedì prossimo. Due gli obiettivi: la rilevazione e descrizione dell'attuale assistenza psichiatrica nelle carceri e la messa a punto di un Documento di consenso sui metodi e le strategie dei percorsi diagnostico-terapeutici psichiatrici in carcere e sull'organizzazione di una rete integrata di servizi nel territorio. Alla rilevazione e descrizione dell'attuale sistema hanno aderito 206 consulenti psichiatri di 16 regioni che, nel periodo stabilito (5 giorni continuativi) hanno inviato circa mille schede per la rilevazione dei dati. I risultati dell'indagine saranno oggetto di discussione tra consulenti psichiatri ed esperti italiani e stranieri in occasione della conferenza. L'iniziativa - è detto in una nota degli organizzatori - è la prima in Italia ed è promossa dalla “Sip” (Società italiana di psichiatria), in collaborazione con le Società italiane di criminologia, medicina legale, psichiatria forense, psichiatria delle dipendenze e l'Amapi. Ha avuto il parere favorevole del ministero di giustizia ed è coordinata dal Sandro Elisei, sezione di psichiatria dell'Università di Perugia, segretario regionale Sip, e da Eugenio Aguglia, past president della Sip. L'obiettivo è quello di arrivare a condividere indicazioni e proposte da utilizzare come linee guida, finalizzate al miglioramento dell'attività psichiatrica negli istituti di pena e del raccordo operativo fra carcere e servizi territoriali. Condividi