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Patti per la Sicurezza "Spero che anche in futuro si possano firmare altri Patti di Sicurezza che mancano ancora in città chiave del Paese": lo ha affermato il ministro agli Interni, Giuliano Amato, oggi a Perugia proprio per firmare un accordo sulla sicurezza tra Stato, Regione, Forze dell'Ordine e enti locali. Patti per la Sicurezza che, secondo il ministro, "hanno fatto diminuire reati e senso di insicurezza tra i cittadini". A Perugia il Ministro ha ribadito che la filosofia di questi Patti si ispira al modello della "finestra rotta". "In passato questa mia dichiarazione - spiega Amato -tante polemiche aveva suscitato. Ma i dati parlano che se non si interviene entro 24 ore, le successive saranno caratterizzate da ulteriori crimini". I patti per la sicurezza hanno consetito di stilare delle vere mappe a rischio delle città, individuando anche soluzioni immediate: come l'istallazione di strumenti anti-intrusione, il potenziamento dei punti luce, un urbanistica sociale e conforme alla sicurezza, indagini mirate portate avanti dalle forze dell'ordine e anche studio dei flussi criminali e con relativa prevenzione del crimine. Stadi più sicuri "In due anni del nostro Governo è stato possibile realizzare stadi più sicuri". Lo afferma il Ministro agli Interni, Giuliano Amato, durante la conferenza stampa a Perugia dove ha firmato il Patto per la sicurezza con le istituzioni umbre. "Dopo la morte di Raciti - continua - abbiamo avuto la forza di imporre un cambio dirotta alle società e agli stessi sportivi. In pochi mesi è partita una messa in sicurezza degli stadi molto importate. Ora bisogna continuare a vigilare e migliorare verso un modello di stadio sempre più sicuro". Battaglia alla mafia Il Ministro Giuliano Amato, a Perugia per firmare il Patto sulla sicurezza con gli enti locali dell'Umbria, ha fatto un breve bilancio sulla lotta alle mafie e sul suo ruolo di ministro. "In questa legislatura - dice Amato - abbiamo raccolto risultati positivi, superiori alla media degli anni passati, contro le potenti organizzazioni mafiose che operano nel nostro Paese. In Sicilia e in Campania siamo riusciti ad assestare dei colpi mortali a mafia e camorra. Ma anche in Calabria, ripeto anche nella difficilissima Calabria, abbiamo contrastato pesantemente la 'ndragheta. E questo è merito di un lavoro nostro e di altre indagini iniziate prima di noi". Amato però ha parlato anche del suo difficile ruolo che ha paragonato a quello di un "capo pompiere". "In molte occasioni - spiega il ministro - noi arriviamo quando l'incendio è già iniziato. Riusciamo a spegnerlo con merito, ma intanto la casa è già bruciata. La prevenzione del crimine è una strada difficile ma su cui bisogna continuare ad investire con costanza". Condividi