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PERUGIA - La Figc (Federazione italiana gioco calcio) ed il suo organismo di vigilanza, la Covisoc, sono stati citati per danni dal curatore fallimentare del Perugia calcio per non avere vigilato sui bilanci della società dichiarata fallita nel 2005, consentendone tra l'altro l'iscrizione al campionato. L'atto di citazione, per un danno che il curatore fallimentare Carlo Moriconi ha quantificato in oltre nove milioni di euro, è già stato notificato al tribunale di Roma che ha fissato l' udienza per la discussione all' inizio del prossimo estate. La notizia della citazione, pubblicata oggi dal Corriere dell' Umbria, è stata confermata dall'estensore dell'atto, l'avvocato Paolo Fantusati. Questi ha detto che dalle perizie eseguite nell'ambito della inchiesta penale e dall'analisi delle scritture contabili sono emerse “gravi inadempienze” nella gestione del Perugia di Gaucci che avrebbero dovuto essere “facilmente riscontrabili”. La situazione era tale - ha detto ancora Fantusati - che queste irregolarità “non potevano non essere accertate dalla Covisoc usando la normale diligenza”. Secondo il curatore fallimentare questi mancati controlli da parte di Figc e Covisoc nel periodo 2000-2005, con la conseguente iscrizione del Perugia al campionato, hanno “causato tra l'altro l'illegittimo affidamento verso terzi sulla solvibilità” della società e sulle sue capacità finanziarie. I danni richiesti a Figc e Covisoc vengono quantificati in 9 milioni e 55 mila euro e sono “rappresentati - è detto nell'atto - dagli oneri di insinuazione dei tesserati sul passivo del fallimento”. Fallimento del Perugia di Gaucci che era avvenuto al termine di una stagione nella quale la squadra aveva sfiorato la promozione in serie A perdendo lo spareggio con il Torino. Nell'inchiesta penale il pm Antonella Duchini aveva chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta, truffa ed altri reati del allora patron del Perugia calcio, Luciano Gaucci ed, a vario titolo, dei suoi figli Alessandro e Riccardo, e di altre sette persone, tra le quali tre revisori dei conti della società fallita con un crack stimato in oltre cento milioni di euro. Luciano Gaucci è ancora latitante a Santo Domingo. Condividi